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L'euforia può giocare brutti scherzi

Alla vigilia del derby la Roma rischia di essere appagata

Tiziano Carmellini
Tiziano Carmellini

Perché lo sport, come la vita, si può vedere e quindi raccontare anche da un'altra prospettiva

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Ora la Roma deve stare attenta a non perdere di vista gli obiettivi prefissati per questa stagione. Di Francesco è chiamato a fare un grande lavoro sulla squadra, perché la sbronza Champions, l'euforia della semifinale conquistata e il sorteggio che ha messo la Roma di fronte al Liverpool (storia a parte è oggettivamente la meno forte rispetto altre due semifinaliste), possono creare strani effetti da appagamento. Invece la tensione nervosa deve rimanere alta, soprattutto in vista dello scontro diretto in programma stasera all'Olimpico, perché fin qui la Roma, grande gioia e introiti Champions a parte, non ha ancora vinto niente e ci sono buone possibilità che finirà la stagione così. Sì, l'accesso alla semifinale non è solo viatico economico ma anche grande diffusore di entusiasmo, però il primo obiettivo (ragionevolmente umano) resta quello di non sbagliare in campionato e conquistare a fine stagione una delle quattro piazze valide per la prossima Champions. Appare chiaro che sarà un finale a tre per i due posti buoni rimasti disponibili, con Lazio e Inter che non intendono mollare nulla. I biancocelesti poi arriveranno alla stracittadina con una grande carica emotiva e la voglia di riscattare la pesante eliminazione dall'Europa League col Salisburgo: per loro quella di questa sera è la partita che può salvare la stagione. La squadra di Di Francesco deve essere brava a non sottovalutare anche questo aspetto e dimostrare che la Roma vera è quella in grado di lottare alla pari con le grandi d'Europa, eliminare in rimonta il Barcellona dei fenomeni e non quella «assurda» che prende due sberle dalla Fiorentina in casa. Perché se tornare a mani vuote dal viaggio in Champions può essere per certi versi accettabile, arrivare fuori dalle prime quattro sarebbe imperdonabile.

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