Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ma il film di Zalone è di destra o di sinistra?

In Italia sono diventati tutti un po' Zalone. Il Checco nazionale, comico di gran talento, con il suo ultimo film, “Tolo Tolo”, è riuscito in un'impresa senza precedenti: far garbare la sua pellicola a tutti seppure ognuno, a seconda della propria posizione politica, geografica o d'anagrafe, lo legge come più gli aggrada. E così la destra lo esalta per un videoclip di lancio sull'immigrazione ma pure la sinistra lo esalta perché fustigherebbe i peggiori vizi degli italiani verso i migranti. Piace ai piddini, ai leghisti, ai grillini, ai fratelli d'Italia, ai forzisti. Ne scrive Enrico Letta e pure Ignazio La Russa (uno dei pochi che lo critica). Perché Zalone piace e incassa. Una convergenza parallela di questo tenore, in Italia, non si vedeva da anni, soprattutto per un film. Al punto che adesso la vera domanda è: ma se ognuno ci vede, nel film di Zalone, quel che più gli pare non sarà che il pubblico si è un po' rimbischerito, rinforzato nella sua pregiudiziale visione del mondo dai social e dalla partigianeria che si porta dietro questa nostra epoca? Nel caso contrario, infatti, si tratterebbe di cominciare a ragionare sul film di Checco Zalone pensando ad un certo buonismo narrativo, un ‘ma anche' mai schierato sino in fondo. Ma questo non succede. Almeno per adesso. Per cui a noi non resta che porre la domanda delle domande, anzi due, ai nostri cari lettori de “Il Tempo”, quelli che hanno visto il film ovviamente: questo film vi è garbato ma soprattutto è di destra o di sinistra?

Dai blog