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Caso Marra, mentì all'anticorruzione: Virginia Raggi a rischio processo per falso

Il sindaco di Roma Virginia Raggi

Andrea Ossino
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Virginia Raggi potrebbe essere costretta ad accomodarsi nel banco riservato agli imputati, in un'aula del tribunale penale di piazzale Clodio. La procura di Roma ha infatti chiesto che la sindaca venga rinviata a giudizio: falso documentale. Secondo il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto procuratore Francesco Dall'Olio la Raggi avrebbe mentito all'anticorruzione riguardo al caso di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele. L'uomo fu promosso da vigile urbano graduato a capo del dipartimento turismo del Comune con un incremento di stipendio pari a 20 mila euro. Nell'occasione la Raggi definì il ruolo di Raffaele Marra come «di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali». Ma il lavoro degli inquirenti ha portato alla luce un'altra verità: in un messaggio del 14 novembre scorso Raffaele Marra discutendo con la Raggi in merito all'aumento dello stipendio del fratello Renato, aveva scritto: «Se lo avessi fatto vicecomandante, la fascia (retributiva, ndr) era la stessa». La sindaca aveva dunque replicato: «Infatti abbiamo detto vice no. Abbiamo detto che restava dov'era con Adriano». E Marra: «E infatti con Adriano il posto era quello di cui abbiamo sempre parlato». Il riferimento è ad Adriano Meloni, assessore comunale al Turismo, con il quale appunto Renato Marra sarebbe dovuto andare a lavorare grazie alla nuova nomina (poi revocata). Dato lo scambio di sms i pm ritengono che la Raggi aveva mentito all'Anticorruzione. Dunque il falso contestato, anche se cade l'aggravante dell'articolo 61 secondo comma, la Raggi non ha dunque dichiarato il falso per coprire l'abuso d'ufficio di Marra. La sindaca incassa anche una richiesta di archiviazione riguardo la nomina (con relativo aumento di stipendio da 39 mila a 110 mila euro poi ridotti a 93 mila) del suo ex capo della Segreteria politica, Salvatore Romeo (archiviato dall'accusa di abuso di ufficio). I magistrati - dopo aver appurato che dietro le famose 3 polizze assicurative intestate da Romeo alla Raggi non c'era alcun illecito e aver visionato la memoria difensiva presentata dai suoi legali, gli avvocati Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori - hanno deciso di sollecitare al gip l'archiviazione. Dulcis in fundo: Raffaele Marra riceve una nuova richiesta rinvio a giudizio in merito alla nomina del fratello Renato. "Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d'ufficio". Ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi dopo aver appreso della richiesta di archiviazione in una delle indagini a suo carico, e di rinvio a giudizio nell'altra indagine della procura di Roma. "Sono convinta che presto sarà fatta chiarezza anche sull'accusa di falso ideologico", sostiene Raggi.

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