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Coronavirus, attenti alle raccolte fondi non autorizzate. Così ricaricano le carte di credito

Raccolte fondi non autorizzate a Spallanzani-S.Camillo di Roma, smascherate dalla Polizia postale. L'emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese sta generando una forte spinta dei cittadini ad effettuare donazioni in favore delle istituzioni maggiormente impegnate, tra cui aziende sanitarie e ospedali. Per questo motivo ed evitare che qualche malintenzionato possa giovare della beneficenza dei cittadini e “intercettare” somme di denaro destinate a fini benefici, la Polizia Postale e delle Comunicazioni sta effettuando un'ampia attività di monitoraggio nel web. In questa attività si è accertata la presenza di due campagne di donazione, non autorizzate e sconosciute all'ente beneficiario, motivi che inducono a dubitare della reale bontà dell'iniziativa. La prima delle iniziative riguarda una raccolta fondi in favore della terapia intensiva dell'Ospedale Spallanzani di Roma, centro di primaria importanza, a livello nazionale, per contrastare l'emergenza sanitaria in atto. L'iniziativa, pubblicizzata sulla nota piattaforma internazionale per la raccolta fondi gofundme (che è assolutamente estranea agli illeciti accertati) si prefiggeva l'obiettivo di raggiungere la somma di 100.000 euro e, per rendere ancor più credibile l'iniziativa, all'interno della pagina web riportava indebitamente il logo della Regione Lazio, venendo altresì indicato quale persona di riferimento l'attuale Presidente della Regione Lazio. Altra raccolta fondi illecita, era pubblicata su una specifica pagina Facebook e, in questo caso, l'apparente beneficiario delle somme raccolte sarebbe stato l'ospedale San Camillo di Roma. Le indagini hanno però consentito di accertare che l'ospedale non era a conoscenza della raccolta fondi e che le somme di denaro donate sarebbero confluite su una carta di credito ricaricabile intestata a una persona di Roma.  Per approfondire leggi anche: Guerra col Codacons, tutti contro tutti Per tali motivi, la Polizia Postale di Roma, coordinata dal pool reati informatici della Procura della Repubblica di Roma, nella mattinata odierna ha provveduto ad oscurare le due pagine web, mentre continuano le indagini per identificare ulteriori responsabili dei reati di truffa aggravata. Nell'ambito delle indagini, sono state altresì denunciate all'Autorità Giudiziaria due persone nate e residenti a Roma, un pensionato e la figlia, perché responsabili della tentata illecita raccolta fondi in favore dell'Ospedale San Camillo di Roma. Gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione e gli uomini della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno proceduto al sequestro del conto corrente virtuale collegato alla carta di credito ricaricabile indicata per le donazioni, conto sul quale, grazie al tempestivo intervento non sono confluite somme di euro.

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