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Gli inglesi hanno paura della Brexit. E fanno incetta di Prosecco

Paolo Zappitelli
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Non tutte le conseguenze della Brexit sono negative. Almeno per l'Italia. Gli inglesi stanno infatti facendo incetta delle nostre bottiglie di Prosecco per paura che il prezzo aumenti o, peggio, che ci siano difficoltà nell'acquisto per colpa del blocco delle dogane verso l'Europa. La Gran Bretagna è infatti uno dei Paesi più appassionati alle nostre bollicine e nel 2019 le esportazioni sono cresciute dell'11%. La notizia è stata segnalata da Coldiretti sulla base dei dati Istat dei primi dieci mesi dell'anno.  Ma se le aziende di Prosecco sorridono non altrettanto fanno gli altri produttori italiani.  Con la Brexit ci sono infatti in pericolo 3,4 miliardi di esportazioni agroalimentari, soprattutto vino, l'ortofrutta fresca e trasformata come i derivati del pomodoro, oltre a pasta, formaggi e olio d'oliva. Da sciogliere c'è anche il nodo – conclude Coldiretti – della tutela giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità (Dop/Igp) che incidono per circa il 30% sul totale dell'export agroalimentare Made in Italy e che, senza protezione europea, rischiano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione da Paesi extracomunitari. Come è già accaduto con i casi della vendita di falso prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano.  

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