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TheFork Restaurants Awards, i grandi chef scelgono 70 nuovi locali da provare. Ecco i fantastici 8 di Roma e del Lazio

Davide Di Santo
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Prende il via la prima edizione di TheFork Restaurants Awards - New Openings, dedicata alle nuove aperture o nuove gestioni dei ristoranti più apprezzati dai Top Chef italiani. Il progetto è concepito e curato da TheFork, tra le app leader nella prenotazione online dei ristoranti e Identità Golose, primo congresso italiano di cucina e pasticceria d'autore. Autorevolezza, qualità e innovazione: queste le caratteristiche di una iniziativa dai tratti originali e inediti nel contesto italiano. L'obiettivo è delineare un orizzonte nuovo nel panorama della cucina d'autore, che identifichi quali siano le migliori e più convincenti nuove aperture o nuove gestioni con il contributo autorevole di 70 fra i più affermati protagonisti della ristorazione italiana (ecco la lista completa). Già da oggi, sul sito www.theforkrestaurantsawards.it  con è possibile scoprire la lista dei ristoranti selezionati dai Top Chef, individuati da Identità Golose, che hanno espresso la propria preferenza indicando le nuove aperture e gestioni nel periodo compreso tra gennaio 2017 e marzo 2018. Non una competizione, dunque, ma un'iniziativa che valorizza la dinamicità della ristorazione italiana e che ha dato origine alla prima “Top List” TheFork Restaurants Awards. Ognuno rivela una storia che merita di essere raccontata e, soprattutto, rappresenta un'esperienza gastronomica d'eccellenza. Da oggi e fino al 5 maggio 2018, gli utenti di TheFork potranno votare sul sito dell'iniziativa la propria insegna preferita che, oltre all'endorsement della giuria tecnica, otterrà così anche quello del pubblico. Il 28 maggio 2018 saranno annunciate le insegne più votate in assoluto. Saranno considerati validi i voti di coloro che hanno effettuato una prenotazione attraverso TheFork nel periodo 1 maggio 2017 - 1 maggio 2018. Ogni utente può votare una sola volta: in caso di votazioni multiple, l'ultima votazione effettuata con lo stesso indirizzo email sarà considerata valida. ECCO GLI OTTO RISTORANTI DI ROMA E DEL LAZIO NELLA TOP LIST L'osteria di Birra del Borgo, Roma: Un'osteria dal sapore nuovo, ma autentico, in cui la centralità del binomio birra-cucina viene ribadita con convinzione. Il sapore è quello delle osterie di una volta, fondato sulla qualità dell'accoglienza, sulla tavola come luogo di socializzazione e su una cucina tradizionale e familiare. La pizza di Gabriele Bonci servita al tavolo, una cucina che attinge dal territorio, basata sul rapporto diretto con contadini e allevatori, 24 spine e un piccolo impianto destinato alla produzione di nuove birre da provare sul posto, la birra nei cocktail pensati dal noto locale Jerry Thomas. Segnalato da Gianfranco Pascucci: “Una bella selezione di birre con personale competente in materia: nell'offerta gastronomica spiccano soprattutto le pizze di Gabriele Bonci”. Il Bistrot 4.5, Roma: L'autenticità delle ricette tipiche del territorio laziale si esprime grazie all'indiscussa qualità di ingredienti di qualità in piena linea con la filosofia eco-friendly che si è voluta attribuire al locale. Una scelta consapevole, ponderata, attenta, che se da un lato propende verso le esigenze del nuovo pubblico, dall'altro non finisce mai di volgersi indietro verso le proprie radici. Re indiscusso della cucina è lo chef Guido Boemio; gli ingredienti da lui selezionati  sono genuini, affidabili e ricchi di sapore, sempre in linea con l'alternarsi delle stagioni. Segnalato da Daniele Usai: “L'ho scelto perché è un posto molto carino e informale, ma di alta qualità. Conosco bene lo chef, lo reputo talentuoso, ma per vari motivi non è mai emerso. Conosco bene anche il direttore di sala e posso garantire standard alti anche sul servizio”. Sushisen, Roma: Ristorante con veri cuochi giapponesi diplomati e con esperienza decennale, propone dalle portate più tipiche della cucina del Sol Levante a più ricercate e originali rivisitazioni della tradizionale cucina Kaiseki. Locale semplice, elegante, disegnato dagli architetti giapponesi Kobanawa, è dotato sia di Kaitenzushi che di sala tavoli, un'ottima carta dei vini e una ricercata lista di sakè originali, serviti da ben tre sakè sommelier. Da non perdere il menu degustazione proposto dalle Chef Yamamoto, che racchiude tutte i profumi e le sfumature di anni e anni di ricerca e passione per la cucina giapponese. Segnalato da Francesco Apreda: “Adoro questo ristorante perché si respira il Giappone in tutti i sensi, dall'accoglienza fino alla grande cucina di Eiji Yamamoto, originiario dell'isola di Hokkaido. Uno chef che oltre a curare la parte tradizionale, delizia con i suoi menu degustazione che ti invogliano a ritornare, sia per l'impatto visivo che per il gusto delicato. Il locale nel 2017 ha subito un'importante ristrutturazione, sia sugli arredi che sulla tavola, ampliando notevolmente la lista dei vini”. Il Margutta, Roma: Il Margutta propone una cucina vegetariana italiana con escursioni nel mondo vegan e crudista. Un posto unico dove andare perché sai che qualsiasi cosa mangerai sarà sana, gustosa, bio, naturale e originale, dalla ricca colazione al brunch all'italiana con un buffet composto da più di 40 ricette, dal Bistrot dove puoi gustare ad ogni ora sfizi veg, al light gourmet dinner con una proposta enogastronomica densa di gusto, creatività e fantasia, fino al green aperitif che aiuta a socializzare con gusto e consapevolezza sia nel bere che nel mangiare. Il tutto condito con l'Arte. Segnalato da Iside De Cesare: “Il primo locale vegetariano storico che si è rinnovato. Sempre attento all'arte in tutte le sue forme”. 180g Pizzeria Romana, Roma: Il locale nasce dallo spunto di Jacopo Mercuro e Mirko Rizzo, proprietari e chef con l'ambizione di ridare vita alla pizza romana, una pizza bassa e sottile, ma con un impasto che si distacca dalla vecchia scuola. Utilizzano un prefermento e stendono a mano, senza il classico mattarello. Tutto il locale è improntato sulla romanità, a partire dai fritti e dagli antipasti, fino alle pizze. Segnalato da Luciano Monosilio: “La scoperta di una bella pizzeria di quartiere. Pizza romana bassa e croccante, ottimi i fritti, come il cannellone. Personale sveglio e competente, servizio veloce e ambiente familiare”. Perpetual, Roma: È il progetto gastronomico di Cezar Predescu, di origine romena. Ristorante, bistrot, e laboratorio di cucina. Un locale polifunzionale di 750 mq organizzati su tre piani. Lo chef ha riunito una squadra di giovani cuochi in arrivo da esperienze all'estero per dar vita a una ristorazione diversa dall'ordinario. Una nuova tavola contemporanea e salutare, in quanto nella preparazione dei piatti viene data grande attenzione agli aspetti nutrizionali, con un giusto bilanciamento tra fibre, proteine, carboidrati e grassi. Si presenta anche come centro di formazione con corsi e master. Segnalato da Caterina Ceraudo: “Perpetual è stata una bella scoperta: si trova in piazza Iside, dove un tempo c'era  un tempio. Materiali naturali, porcellane pregiate, fanno da cornice a questo piccolo tempio della cucina. Protagonista la materia prima e la grande accoglienza e gentilezza. Nel menu si racconta il viaggio dello chef Cezar Predescu e della moglie verso Roma. Cucina intensa e piena di sapore”. Santopalato, Roma: Trattoria romana nata nel 2017 che trova la propria forza nell'unione della tradizione di altissima qualità e l'energia della giovane cuoca abruzzese Sarah Cicolini. Il progetto nasce molto prima del piatto, con ingredienti selezionati con cura direttamente nelle migliori botteghe romane nel rispetto della stagionalità del prodotto. In cucina Sarah non cerca di rassicurare il palato accarezzandolo con gusti confortanti, ma lo ravviva con ingredienti e sapori forti, reali, che fanno riscoprire la tradizione contadina, quella che era ben prima dell'avvento della modernità. Segnalato da Anthony Genovese: “La giovane chef riprende la tradizione romana pur non essendo romana, offrendo semplicità e piatti tipici in un contesto semplice e informale”. Danilo Ciavattini Ristorante, Viterbo: Dopo oltre vent'anni di esperienza in Italia e all'estero, lo chef decide di ritornare a casa e aprire il suo ristorante. Un luogo in cui forte è il legame con la natura e la tradizione contadina. E già dall'arredamento minimalista si percepisce tutto questo. Il menu raccoglie un'accurata scelta di prodotti del territorio che danno vita a piatti che seguono uno stile legato al mondo contadino. Tra le proposte c'è anche una degustazione dedicata a piatti tradizionali del viterbese, che ruotano con le stagioni. Segnalato da Antonello Colonna: “Finalmente questo chef ha coronato il sogno che rincorreva da un po' di tempo, facendo esperienza qua e là, ma sempre con la voglia di misurarsi con se stesso. Ed eccolo qui il suo Danilo Ciavattini: conoscendolo farà molta strada”.

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