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Elena Bonetti a Mediterranea 2022: Renzi e Calenda dureranno a lungo

Alberto Fraja
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S’è parlato di politica ed elezioni domenica scorsa a Sabaudia nell’ambito di “Mediterranea - La civiltà blu”, rassegna di incontri promossa da Micromegas in collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e la Regione Lazio. Il dibattito, cui hanno partecipato Elena Bonetti (collegata in streaming), ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia del governo Draghi, candidata a Roma con la Lista Calenda-Renzi, il direttore de "Il Tempo" Davide Vecchi, lo scrittore Fulvio Abbate e Piercamillo Falasca, coordinatore di "Italia C’è". Ha moderato il dibattito il vicedirettore del TgLa7 Andrea Pancani.

Quanto di parità di genere ci sarà in questa campagna elettorale, la prima domanda rivolta alla Bonetti. “Nel programma del nuovo polo la donna è protagonista - la risposta della ministra -. Mettiamo in campo programmi, peraltro già in parte diventati legge con il governo Draghi, ed elementi di promozione della figura della donna che in questi anni di crisi ha, peraltro, dato dimostrazione di essere la parte più resiliente del Paese. Va posto un freno alle promesse non mantenute e alla retorica. Prima di Draghi sulla famiglia si confrontavano sterili posizioni manichee. Con il Family Act abbiamo dato prova di concretezza varando una normativa che fornisce sostegno vero alle famiglie, alle donne, ai giovani”. Quanto dureranno insieme Renzi e Calenda? “A lungo perché il terzo polo è fondato su un progetto riformista valido. Non si tratta di un mero cartello elettorale".

Viaggio intorno al Pd. “E’ un partito dove si combatte una lotta fratricida - il commento di Vecchi - Sta commettendo parecchi errori anche a livello di promesse elettorali molte delle quali sono già legge. Poi mi chiedo come possa il suo leader provare timore per un twitter fuori luogo di un suo candidato, peraltro giovane. La realtà è che in Italia manca un centrosinistra vero. L’ultimo concreto è stato quello messo su da Veltroni. Oggi da quelle parti nessuno ha il coraggio di proporre una autentica agenda di centrosinistra. La verità è che hanno paura di mettersi in gioco”.

A proposito di Pd, c’è anche l’affondo di Abbate. “Lo voto turandomi il naso montanellianamente. Anche se siamo di fronte a un partito di potere per il potere. Una egemonia e un controllo sulla società soprattutto romana determinata da quello che io chiamo “amichettismo”, un modo “familista” per spartirsi il potere, un sistema di cooptazione dove prevale il concetto dello stare dentro o dello stare fuori. Non c’è dialettica. A dirla tutta, io quando parla Letta non lo capisco soprattutto da un punto di vista semantico. Sia chiaro: darò il mio consenso al Pd solo per fermare la destra".

“Il nodo mai sciolto della politica italiana, quello che di fatto impedisce il reclutamento di una classe politica degna di questo nome, è la assurda legge elettorale in vigore, il cosiddetto Rosatellum - la riflessione di Falasca - Si tratta di una normativa che consente una deriva gerarchica dal momento che a scegliere chi ci rappresenterà in Parlamento sono sempre e solo i partiti. Al contrario l’Italia necessiterebbe di forme di arruolamento del personale politico ben diverse. Per esempio attraverso una rete che coinvolga chi agisce nei territori, sindaci e associazionismo civico. I partiti non formano più la classe dirigente".

Tutto ciò non può che comportare l’allontanamento dei cittadini dalla politica. Un problema grave quello della disaffezione dalla politica che, a parere del direttore de Il Tempo, è legato anche alla vaghezza dei programmi e alla mancata risposta ai problemi autentici della gente. E di DI Maio che dire? “Non è credibile uno che oggi propone di azzerare l’Iva su pane e pasta quando non è riuscito a toglierla dagli assorbenti. Mi sembra più coerente e univoco il programma della destra. Che lo si condivida o meno. E comunque è assurdo temere che da queste elezioni venga fuori un governo che vieta di cambiare sesso alle persone”. Quanto a Conte, Vecchi dubita “che possa ottenere molti voti, anche al sud grazie al reddito di cittadinanza”. E Abbate rincara la dose: “Come può essere di sinistra uno che veste da politico romano tipo, con grisaglia made in Cenci a Campo Marzio?". Grande è la confusione sotto il cielo. Quindi la situazione è eccellente avrebbe detto Mao Zedong.

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