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Caro bollette, le associazioni sportive scrivono a Draghi e Mattarella: "Impianti a rischio"

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Il caro bollette assedia anche il comparto sportivo. Nelle settimane scorse abbiamo assistito alla protesta delle piscine, ma anche gli impianti di tutte le altre discipline sono stretti nella morsa dei rialzi, con grave compromissione delle loro attività. Così, le associazioni sportive prendono carta e penna e scrivono al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Da Antonio Viti dell’Acsi a Claudio Barbaro dell’Asi e Bruno Molera dell’AIcs. E ancora Franco Proietti del Csen e Tiziano Pesce dell’Uisp. Queste alcune delle sigle che hanno lanciato il loro allarme.

“L'aumento spropositato del costo dell'energia sta mettendo letteralmente in ginocchio questa grande infrastruttura sociale ed ha già fatto registrare chiusure di tante realtà associative locali che non hanno retto all'impatto della crisi sanitaria, con conseguente allentamento dei sistemi di coesione sociale nelle nostre comunità”, scrivono. E ancora: “A rischio, pertanto, oltre ai gestori degli impianti sportivi, c'è un'intera filiera dell'economia sociale del nostro Paese che comprende le tantissime piccole e grandi esperienze associative che fanno dello sport e dell'attività fisica uno strumento per la costruzione di una società resiliente e sostenibile, considerando il più ampio processo di ripresa economica e sociale”.

A corredo dell’iniziativa, il presidente di Asi Claudio Barbaro dichiara: “Non è più tempo di interventi timidi, quali abbiamo assistito e patito nell’ultimo biennio e spesso di facciata. Se è vero che lo sport è considerato fondamentale a livello educativo, sociale, associativo ed anche economico per il nostro Paese, è questo il momento di salvaguardarne il futuro”.

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