Pace in Ucraina, per Trump siamo vicini ma Mosca frena. Retroscena Usa: il vero obiettivo di Putin
La Russia sarebbe pronta a respingere il nuovo piano in 19 punti redatto da Stati Uniti e Ucraina. Secondo fonti del New York Post, Mosca potrebbe cercare di prolungare i colloqui, per non dare l'impressione di vanificare gli sforzi degli Usa per portare la pace in Ucraina e alimentare ulteriormente i sospetti di Trump sul fatto che il Cremlino non sia disposto a collaborare. Secondo le fonti, la Russia potrebbe anche ricorrere a tattiche di disinformazione, come rilasciare dichiarazioni vaghe o addirittura firmare documenti di sostegno, senza impegnarsi realmente nel porre fine alla guerra, che continuerebbe almeno fino a Natale. Indiscrezioni che, se confermate, sarebbero in netto contrasto con l'ottimismo del presidente Usa, che ha definito un possibile accordo "molto vicino".
Il ministro russo Lavrov: "Mai Germania e Francia come mediatori, sì alla Turchia"
Certo all'intesa mancano ancora "alcuni dettagli delicati, ma non insormontabili, che devono essere chiariti e che richiederanno ulteriori colloqui tra Ucraina, Russia e Stati Uniti", ha precisato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, dopo che sui media è trapelata la notizia che la delegazione ucraina avrebbe dato l'ok in linea generale all'accordo in 19 punti. Con il presidente Volodymyr Zelensky che avrebbe espresso la disponibilità ad andare avanti con il piano Usa emendato, che prevede tra le altre cose l'eliminazione di un tetto massimo al numero di soldati dell'esercito ucraino, contrariamente alla prima bozza in 28 punti.
Kiev dice sì alla pace. Poi Zelensky frena: "C'è ancora lavoro da fare"
Nel frattempo l'amministrazione Trump ha lavorato per portare al tavolo dei negoziati le due parti in causa. Dopo l'incontro di domenica a Ginevra tra funzionari di Kiev, Usa e Ue, il segretario dell'esercito americano, Dan Driscoll, ha incontrato funzionari russi ad Abu Dhabi. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov si è limitato a dire che Mosca sta aspettando la bozza di accordo rivista, a patto che questa contenga quanto fu deciso tra Vladimir Putin e Donald Trump nel corso del vertice in Alaska di ferragosto. "Se lo spirito e la lettera di Anchorage vengono cancellati dagli accordi chiave che abbiamo registrato, allora, ovviamente, la situazione sarà fondamentalmente diversa", ha precisato Lavrov. Per rimuovere quegli ostacoli "non insormontabili", Zelensky vorrebbe incontrare Donald Trump il prima possibile, magari durante il Giorno del Ringraziamento, come ipotizzato dal capo del suo ufficio, Andriy Yermak, in un'intervista ad Axios. Anche i leader europei, riuniti in videocollegamento per una riunione della 'Coalizione dei volenterosi', hanno espresso la speranza "di compiere veri progressi verso una pace duratura", come ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, ricordando però che Kiev avrà bisogno di "garanzie di sicurezza molto solide, non solo sulla carta".
Ucraina, la pace del Ringraziamento? "Zelensky vuole incontrare Trump"
Intanto non si sono fermati gli attacchi russi contro l'Ucraina. Nuovi raid lanciati nella notte e nelle prime ore del mattino hanno colpito Kiev, distruggendo edifici residenziali e infrastrutture energetiche, uccidendo almeno sette persone. In alcune zone della capitale sono stati interrotti i servizi di acqua, elettricità e riscaldamento. Il massiccio attacco russo, in cui sono stati lanciati 22 missili e oltre 460 droni, ha anche sconfinato. Quattro droni sono entrati nello spazio aereo delle vicine Moldova e Romania, mettendo in allerta il sistema difensivo della Nato.
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