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Guerra, l'Ucraina cancella la clausola di congedo. Furia tra i soldati di Kiev

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Scende ulteriormente l'umore delle truppe di Kiev. Con l’esercito ucraino in inferiorità numerica rispetto alla Russia sul campo di battaglia, «l’offensiva continua lungo tutta la linea del fronte. E attualmente è impossibile indebolire le forze di difesa», ha annunciato ieri alla televisione statale Dmytro Lazutkin, portavoce del ministero della Difesa ucraino, scatenando la rabbia dei soldati per aver cancellato una clausola di un progetto di legge che avrebbe dato a coloro che hanno trascorso lunghi periodi combattendo in prima linea la possibilità di tornare a casa. «Non possiamo prendere decisioni affrettate adesso», ha spiegato l’uomo di Volodymyr Zelensky, sottolineando l’opposizione dei militari al provvedimento. 

 

 

I leader militari hanno esercitato pressioni sui politici affinché abbandonassero un progetto di legge, approvato a febbraio in prima lettura, che avrebbe dato ai soldati in servizio da più di 36 mesi la possibilità di essere congedati. Il progetto di legge era stato approvato in prima lettura in parlamento a febbraio. Ma quella clausola è stata rimossa ieri, prima della seconda lettura, dopo un appello del capo dell’esercito e ministro della difesa. Ennesima grana da affrontare per Zelensky, che ha già cambiato i vertici del comando militare nelle scorse settimane.

 

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