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Medio Oriente, l'attacco di Benjamin Netanyahu: "C'è la data"

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Dopo il pressing delle forze politiche alleate nel governo, è arrivato l’annuncio. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che c’è una data per l’ingresso delle truppe nella città di Rafah. Netanyahu ha ribadito che la «vittoria totale su Hamas richiede l’ingresso a Rafah» Nelle ore precedenti il ministro per la Sicurezza Nazionale, l’estremista Itamar Ben-Gvir aveva dichiarato che «senza un’operazione a Rafah faremo cadere il governo». Gli Stati Uniti ha confermato la loro contrarietà a una grande operazione israeliana Rafah con una dichiarazione del portavoce del Dipartimento di Stato Usa.

 

 

 

 

Gli Stati Uniti hanno ribadito con forza la loro opposizione a qualsiasi operazione israeliana a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato di aver fissato «una data» per l’invasione. «Abbiamo chiarito a Israele che crediamo che una massiccia invasione militare di Rafah avrebbe un effetto estremamente dannoso su questi civili e alla fine danneggerebbe la sicurezza di Israele», ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto oggi che è stata fissata una data per un’offensiva sulla città di Rafah, che secondo Israele è una delle ultime roccaforti di Hamas nella Striscia di Gaza. La vittoria sul movimento islamico palestinese «richiede l’ingresso a Rafah e l’eliminazione dei battaglioni terroristici lì. Ciò sarà fatto - c’è una data», ha detto il primo ministro israeliano in una dichiarazione video. Gli Stati Uniti e molti altri Paesi temono per la sicurezza degli oltre 1,5 milioni di abitanti di Gaza che hanno trovato rifugio in quest’area nell’estremo sud della Striscia di Gaza, vicino al confine chiuso con l’Egitto. «Non si tratta solo di Israele che ci presenta un piano. Abbiamo chiarito loro che crediamo che ci sia un modo migliore per raggiungere un obiettivo legittimo, che è quello di smantellare e sconfiggere i battaglioni di Hamas che sono ancora a Rafah», ha aggiunto Miller.

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