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Trump propone una "cupola di ferro" sugli Stati Uniti, ma c'è l'avviso degli analisti

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Bis storico alle primarie repubblicane per Donald Trump, che vince anche in New Hampshire: per lui oltre il 50% dei voti che lo portano a un passo dalla nomination per la Casa Bianca. È il primo candidato Gop non in carica dell'era moderna a vincere sia l'Iowa che il Granite State. Ma il distacco dalla sua unica rivale rimasta, Nikki Haley, è inferiore al circa 20% dei sondaggi della vigilia, anche se ancora a due cifre: 54,6% a 43,6%, con l'82% delle schede scrutinate. E mentre si parla del trionfo dell'ex inquilino della Casa Bianca, l'attenzione cade anche sulle parole che il tycoon ha pronunciato in un comizio in New Hampshir domenica scorsa. 

 

 

"Impedirò lo scoppio della terza guerra mondiale", ha dichiarato. Come? Costruendo "un Iron Dome sul nostro Paese, uno scudo missilistico all’avanguardia e sarà completamente made in Usa", ha spiegato Donald Trump. Non è la prima volta che tale ipotesi trova spazio tra le idee dell'ex presidente Usa. "Per me è davvero molto importante. Diamo miliardi di dollari ad altri Paesi così essi possono realizzare una cupola ma noi non ne abbiamo una. Avremo la più grande cupola di sempre", aveva detto in Iowa un mese fa, facendo riferimento al sistema che protegge Israele, soprattutto dai razzi di Hamas. 

 

 

Gli analisti, però, ritengono che il sistema difensivo che protegge lo Stato di Tel Aviv sia perfetto per le dimensioni ridotte di quel Paese. Come si legge in un articolo de Il Giornale, "le batterie dell’Iron Dome israeliano intercettano razzi lanciati a non più di 43 miglia di distanza e ognuna di esse è in grado di difendere un’area di massimo 60 miglia quadrate, all’incirca l’estensione territoriale di Washington DC".

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