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Israele-Hamas, accordo di nuovo vicino: verso la liberazione di 87 ostaggi

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Israele e Hamas sono vicini a un accordo mediato dagli Stati Uniti che prevede la liberazione di decine di donne e bambini tenuti in ostaggio a Gaza, in cambio di una pausa di cinque giorni nei combattimenti. A riferirlo è il Washington Post, che cita fonti a conoscenza dell’accordo secondo cui il rilascio degli ostaggi, che dovrebbe iniziare nei prossimi giorni - salvo intoppi dell’ultimo minuto - potrebbe portare alla prima pausa prolungata nel conflitto a Gaza. Secondo i termini di una dettagliata intesa di sei pagine, tutte le parti in conflitto congeleranno le operazioni di combattimento per almeno cinque giorni mentre i primi 50 o più dei 239 ostaggi verranno rilasciati in gruppi ogni 24 ore. Lo stop dei combattimenti è finalizzata anche a consentire un aumento significativo dei aiuti umanitari a Gaza, compreso il carburante. 

 

 

Le linee generali dell’accordo, precisa il Washington Post, sono state delineate durante settimane di colloqui a Doha - in Qatar - tra Israele, Stati Uniti e Hamas, rappresentata dai mediatori del Qatar, stando a quanto riferito diplomatici arabi e non solo. Fino ad ora non era chiaro se lo Stato ebraico avrebbe accettato di sospendere temporaneamente la sua offensiva. Così è secondo il Post.

 

 

E anche la tv israeliana N12 ha riferito di un possibile accordo sulla liberazione degli ostaggi nella Striscia di Gaza. Secondo la tv Hamas avrebbe segnalato di essere pronta in linea di principio a rilasciare 87 ostaggi. Tra questi figurano 53 tra donne, bambini e giovani israeliani e 34 stranieri. In cambio, Israele dovrebbe attuare un cessate il fuoco di cinque giorni nella Striscia e rilasciare dalle proprio carceri un numero imprecisato di donne e minori. Hamas chiede che venga permesso l’ingresso di più carburante nell’enclave palestinese. N12 precisa, tuttavia, che non è ancora chiaro se l’accordo andrà in porto dato che il capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya al-Sinwar, non ha ancora dato una risposta chiara e definitiva tramite i mediatori in Qatar.

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