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Medio Oriente, l'esercito di Israele dà l'ultimatum: 4 ore per fuggire a sud

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L’esercito israeliano ha annunciato che concederà ai civili nella Striscia di Gaza settentrionale più tempo per fuggire verso la parte costiera meridionale. L’esercito israeliano ha detto che il traffico sarà consentito sulla strada che porta a sud, tra le 10 e le 14 (dalle 9 alle 13 ora italiana). L’esercito israeliano ha anche pubblicato una mappa che mostra il percorso specifico per questo. Il post, in arabo, diceva in parte: «Se avete a cuore voi stessi e i vostri cari, andate a sud secondo le nostre istruzioni». Intanto le Brigate Ezzedin Al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno annunciato di aver teso un’imboscata a una forza israeliana e distrutto due carri armati. L’agguato è avvenuto prima dell’alba di domenica. I loro miliziani hanno circondato le forze israeliane che erano penetrate a est di Khan Yunis (nel sud della Striscia di Gaza) in una stretta imboscata dopo averle prese di mira con i missili «Al-Yassin 105». Le Brigate Al-Qassam hanno affermato di aver distrutto due carri armati israeliani e hanno aggiunto che i loro combattenti sono tornati sani e salvi alle loro basi. Il corrispondente della Tv «Al Jazeera» aveva precedentemente riferito che continuavano gli scontri tra la milizia palestinese e le forze di israeliane a est di Khan Yunis. Ha inoltre aggiunto che l’esercito israeliano ha bombardato il ponte che collega il campo di Nuseirat e la città di Al-Mughraqa nel centro della Striscia di Gaza. Ciò avviene nel contesto dei ripetuti attacchi israeliani alle infrastrutture della Striscia, compresi i serbatoi d’acqua e le apparecchiature per l’energia solare che forniscono elettricità ad alcune strutture vitali. Sabato sera, invece, le Brigate Al-Quds, braccio armato della Jihad islamica, hanno affermato di aver preso di mira con colpi di mortaio i veicoli israeliani che tentavano di avanzare a est della città di Khan Yunis.

 

 

 

Hamas ha poi accusato Israele di aver commesso un massacro nel campo di Al-Maghazi mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken era a Tel Aviv e nella regione. «Ciò conferma la responsabilità dell’amministrazione americana per questo genocidio commesso dall’occupazione con armi americane e il via libera del presidente (Joe) Biden». Il movimento aggiunge che l’occupazione israeliana ha commesso il nuovo massacro bombardando direttamente le case dei cittadini del campo di Maghazi. Poco prima il corrispondente di Al Jazeera aveva riferito che il bilancio delle vittime del campo di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza, era salito a 38 morti.

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