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Israele, “tv pro-Palestina”. Al-Jazeera a rischio chiusura

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Al-Jazeera a rischio in Israele, dopo che il governo di unità israeliano ha approvato una legge di emergenza che permette di interrompere la trasmissione di alcune emittenti straniere in casi eccezionali. Tra questi figurerebbe il caso dell’emittente del Qatar, accusata da anni da Israele di essere filo palestinese. Come spiega il Times of Israel, la nuova legge permetterebbe a Israele di interrompere le trasmissioni, chiudere le redazioni locali e limitare l’accesso al sito del canale in questione. Le restrizioni sarebbero valide per trenta giorni, ma potrebbero essere estere per un altro mese. La decisione presa dal gabinetto potrebbe però essere soggetta a una revisione da parte del Tribunale.

 

 

A chiedere l’oscuramento di Al-Jazeera è stato in primis il ministro delle Comunicazioni israeliano Shlomo Karhi, che ha sostenuto che la tv sta potenzialmente mettendo in pericolo la sicurezza nazionale di Israele durante la guerra con Hamas. Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) ha contestato la linea israeliana. «Siamo profondamente preoccupati per le minacce dei funzionari israeliani di censurare la copertura mediatica del conflitto in corso tra Israele e Gaza, con vaghe accuse di danneggiare il morale nazionale», l’intervento di Sherif Mansour, coordinatore del programma Medio Oriente e Nord Africa del Cpj. Inoltre, ha sottolineato, «il Cpj esorta Israele a non bandire Al-Jazeera e a consentire ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro. Una pluralità di voci nei media è essenziale per responsabilizzare il potere, soprattutto in tempi di guerra». Israele aveva minacciato di chiudere Al-Jazeera già nel 2017.

 

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