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Ucraina, i ministri degli Esteri Ue a Kiev. Tajani: presto nuovi aiuti e armi

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L'elite diplomatica europea nel cuore dell'Ucraina invasa a ribadire il sostegno, economico e militare, nei confronti del Paese guidato da Volodymyr Zelensky e a rafforzare il programma di una futura adesione all'Ue. Questi gli argomenti discussi nel Consiglio informale dei ministri degli Esteri dell'Unione europea, convocato da Josep Borrell nel terzo giorno della sua visita in Ucraina. Tra i partecipanti Antonio Tajani che incontrando Zelensky annuncia come il governo italiano stia lavorando all'ottavo pacchetto di armi da inviare a Kiev. "Il nostro Paese resterà al fianco del popolo ucraino fino al raggiungimento di una pace giusta che significa la libertà per l'Ucraina", afferma il titolare della Farnesina, incassando il ringraziamento di Zelensky anche per il supporto di Roma nel percorso di adesione di Kiev all'Ue.

 

Tajani ha anche presieduto una riunione dedicata al Patronato italiano per la ricostruzione di Odessa, perla architettonica e culturale devastata dalle bombe russe. "L'Italia lavora per la ricostruzione" della città, sottolinea Tajani. In conferenza stampa dopo il Consiglio, Borrell fa il punto sui temi dibattuti, evidenziando di aver proposto ai ministri europei "una nuova dotazione bilaterale più generale sullo strumento europeo per la pace (Epf) fino a 5 miliardi per il prossimo anno". Nuove armi, in sostanza, in una fase in cui la pace sembra ancora troppo lontana. Una pace che, per Borrell, non può che raggiungersi se non attraverso la 'formula' proposta da Zelensky, che, sostiene, "dovrebbe essere l'unica a essere discussa a livello globale".

 

Ma per Borrell "il massimo impegno in termini di sicurezza che possiamo assumere per l'Ucraina è l'adesione all'Unione europea". Parole che arrivano mentre non si sopiscono le preoccupazioni per l'esito del voto Slovacco, con Robert Fico, contrario all'invio di nuove armi a Kiev, che ha ricevuto l'incarico a formare il governo dalla presidente Caputova. E non mancano le tensioni tra Kiev e Varsavia. Borrell, tuttavia, afferma di non vedere "alcuno stato membro vacillare" sugli aiuti militari a Kiev. Dove le inquietudini sono anche legate al voto con cui il Congresso americano ha evitato lo shutdown con un accordo bipartisan che ha ridotto i fondi in favore dell'Ucraina. Mosca non vede la possibilità di un disimpegno di Washington, tanto che il viceministro russo degli Esteri, Serghey Ryabkov, definisce il tutto "uno spettacolo per il pubblico", visto che, sottolinea, gli americani "continueranno a sostenere" Kiev.

 

Ma l'Occidente, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, non è più un monolite al fianco di Zelensky. "La stanchezza derivante da questo conflitto", dice Peskov, "aumenterà in diversi Paesi, compresi gli Stati Uniti". L'obiettivo russo rimane comunque quello di vincere la guerra. E nelle prossime settimane potrebbero non mancare le prove muscolari. Il New York Times, a tal proposito, scrive che la Russia potrebbe presto testare un razzo a propulsione nucleare capace di colpire obiettivi a grande distanza. Di fronte alla supremazia militare russa, Zelensky continua a chiedere armi, dovendo anche incassare l'ennesimo commento ironico di Elon Musk. "Sono passati cinque minuti da quando non hai chiesto miliardi di dollari in aiuti", scrive il tycoon su X postando un meme con una foto di Zelensky da giovane. Ma il web non ci sta e replica sdegnato, ribadendo quale sia, a suo modo di vedere, l'unica parte da cui sia possibile stare.

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