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Sottomarino nucleare Usa a Cuba. La mossa che fa piombare tutti nella crisi

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Cuba denuncia l’ingresso di un sottomarino Usa a propulsione nucleare nella Baia di Guantanamo, sottolineando che questo costituisce «una provocazione da parte degli Stati Uniti, con motivazioni politiche e strategiche sconosciute». Il ministero degli Esteri cubano ha reso noto in comunicato che il sottomarino è entrato nella baia il 5 luglio scorso ed è rimasto fino all’8 luglio nella base militare americana nell’isola, diventata tristemente famosa come sede del campo di detenzione dei prigionieri della guerra al terrorismo. 

 

 

«Come si sa, la base militare statunitense occupa questo territorio di 117 chilometri quadrati da 121 anni, contro la volontà del popolo cubano e come retaggio della illegittima occupazione militare del nostro Paese iniziata nel 1898» continua la nota, che denuncia ancora come questa base non abbia importanza strategica o militare per gli Usa ma risponda solo all’obiettivo di «oltraggiare i diritti sovrani di Cuba». 

 

 

«La sua utilità pratica negli ultimi decenni si è ridotta a servire come centro di detenzione, tortura e violazione sistematica dei diritti umani di cittadini di diversi Paesi», aggiunge il governo cubano concludendo che «la presenza ora di un sottomarino nucleare obbliga a chiedersi quale sia la ragione militare in questa regione pacifica». Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, ha replicato che non «discute di movimenti di capacità militari statunitensi», con il Pentagono che nei giorni scorsi ha ricordato che gli Stati Uniti continueranno a «volare e navigare dove considerano appropriato nel rispetto del diritto internazionale». La tensione si innalza su diversi fronti caldi di politica estera.

 

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