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Russia, Prigozhin torna a parlare: “Nuove vittorie al fronte”. Resta il mistero

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Il fondatore del gruppo di mercenari russi Wagner, Yevgeny Prigozhin, torna a farsi sentire dopo la sua «partenza» per la Bielorussia. In un audio diffuso dal canale Telegram Grey Zone, ricollegabile alla Wagner, lo ‘chef di Putin’ - messosi a capo di un tentato ammutinamento il 23-24 giugno scorso - ringrazia chi ha sostenuto lui e i suoi combattenti e annuncia «nuove vittorie al fronte». «Oggi più che mai abbiamo bisogno del vostro sostegno. Voglio che sappiate ce la ’Marcia della giustizia' aveva lo scopo di combattere i traditori e mobilitare la nostra società. E penso che abbiamo ottenuto molto», si sente dire nell’audio da una voce del tutto simile a quella di Prigozhin, «nel prossimo futuro, sono sicuro che vedrete le nostre prossime vittorie al fronte. Grazie ragazzi». 

 

 

Il servizio stampa del capo della Wagner non ha rilasciato commenti ufficiali e lo stesso Prigozhin nell’audio non fornisce informazioni sui suoi piani futuri e su dove si trovi esattamente, non togliendo quell’alone di mestero. Da notare che ora la compagnia Wagner non è in prima linea in Ucraina. In precedenza, il capo della commissione Difesa della Duma di Stato, Andrei Kartapolov, aveva riferito che Prigozhin si è rifiutato di firmare un contratto con il ministero della Difesa russo sulla riassegnazione dei combattenti al dicastero. 

 

 

Dopo la fine della ribellione, Prigozhin ha rilasciato una sola dichiarazione: il 26 giugno, il suo servizio stampa ha pubblicato una registrazione di 11 minuti in cui ha dato la sua versione di quanto accaduto e ha assicurato che non avrebbe «rovesciato il regime». Il Cremlino ha riferito che come parte dell’accordo per porre fine alla rivolta, Prigozhin sarebbe «partito» per la Bielorussia. Una condizione che il capo della Wagner non ha mai smentito né confermato. Il 27 giugno, l’aereo dell’uomo d’affari è atterrato all’aeroporto militare di Machulishchy, vicino a Minsk. Lo stesso giorno Aleksnder Lukashenko ha confermato che Prigozhin era effettivamente in Bielorussia. I dubbi sul suo destino permangono.

 

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