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Titan, parla la madre del 19enne: il motivo incredibile per cui si era imbarcato

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Mentre gli inquirenti canadesi che indagano sul disastro del Titan hanno raccolto le registrazioni vocali a bordo del sottomarino per capire cosa sia successo dopo l'immersione verso il relitto del Titanic, si apprende che anche la Guardia costiera degli Stati Uniti ha aperto un’indagine. E vengono portati alla luce nuovi dettagli sui protagonisti della tragedia.

 

Mentre ancora si cercava il sottomarino scomparso, la zia del 19enne Suleman Dawood aveva detto che il ragazzo era "terrorizzato" del viaggio, e che era partito solo per assecondare il padre, il miliardario Shahzada Dawood, il vero "ossessionato dal Titanic" in famiglia. Parole molto diverse da quelle pronunciate dalla madre del ragazzo. Christine, questo il nome della donna. Ha detto alla Bbc che Dawood aveva portato con sé il suo cubo di Rubik perché voleva battere un record mondiale nella profondità degli abissi. Il padre, Shahzada, invece aveva portato una videocamera a bordo del Titan. 

 

La donna ha affermato che insieme al marito sognava di vedere da vicino il relitto ma un viaggio precedente era stato annullato a causa del Covid. A prendere il suo posto, dopo la pandemia, era stato il figlio che negli anni si era appassionato all'idea. Il ragazzo voleva approfittare del viaggio per entrare nel libro dei Guinness dei primati risolvendo il rompicapo a 3.900 metri di profondità. I Dawood sono una delle famiglie più ricche del Pakistan. Padre figlio sono morti nell'implosione del Titan insieme a Stockton Rush, il 61enne CEO di OceanGate che possedeva il Titan, l'uomo d'affari britannico Hamish Harding, 58 anni, e Paul-Henry Nargeolet, 77 anni, esploratore.

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