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Titan, la verità del regista James Cameron: la tragedia si poteva evitare

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James Cameron, il regista di «Titanic» ed esperto esploratore delle profondità marine, che ha visitato il sito del relitto del transatlantico affondato nel 1912 decine di volte, «non sarebbe salito» sul sommergibile di OceanGate Expeditions, perché la società privata «andava al risparmio». In una serie di interviste con i media, Cameron ha espresso la sua tristezza per le analogie tra la tragedia del Titanic nel 1912 e quanto avvenuto al sommergibile Titan, imploso nel Nord Atlantico con cinque persone a bordo.

 

 

 

Cameron ha anche espresso la sua frustrazione per una tragedia che, secondo lui, poteva essere evitata. Molti - nel mondo delle esplorazioni sottomarine - erano preoccupati per la sicurezza del Titan, ha dichiarato ad ABC News. Cameron ha riconosciuto di essere uno di loro, dicendo alla BBC che OceanGate «ha fatto il minimo indispensabile» nella costruzione del sommergibile e «non si è procurata la certificazione perché sapevano che non sarebbero passati». «Ero molto sospettoso rispetto alla tecnologia che stavano usando», ha detto Cameron, che ha effettuato 33 immersioni al relitto del Titanic. «Non sarei entrato in quel sottomarino». E in un’altra intervista: «OceanGate non avrebbe dovuto fare quello che stava facendo. Penso che sia abbastanza chiaro». Il regista ha quindi spiegato di aver capito giorni fa che il Titan era probabilmente imploso. Parlando con la Cnn ha riferito di aver saputo che si erano persi contemporaneamente contatti e tracciamento del mezzo. «L’unico scenario che mi è venuto in mente e che potesse spiegare quanto accaduto era un’implosione».

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