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Pnrr, la promessa del ministro Fitto: soldi non spesi per armi a Ucraina

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I soldi del Pnrr non verranno spesi per l'acquisto di armi e munizioni per l'Ucraina. L'assicurazione viene da Raffaele Fitto. ministro per gli Affari europei, il Sud e le Politiche di coesione. Fitto ne ha parlato durante il question time nell'Aula del Senato. «Abbiamo già detto e lo voglio ribadire che il sostegno non è in discussione ma la facoltà di accedere all’utilizzo di queste risorse non è all’ordine del giorno di questo governo». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in riferimento al regolamento Asap sull’utilizzo delle risorse del Pnrr per la produzione di munizioni.

 

 

 

Le parole del ministro Fitto, però, non sono bastate all'opposizione. «Le rassicurazioni del ministro Fitto nell’Aula del Senato nel corso del question time non ci rassicurano, perché i gruppi della destra nel Parlamento europeo hanno votato contro gli emendamenti presentati dalla delegazione italiana del Pse che prevedevano espressamente l’eliminazione della possibilità di utilizzo, attraverso fondi Pnrr, di risorse per l’acquisto di armi e munizioni. Questi emendamenti, caro ministro Fitto, sono stati respinti e affossati dai suoi colleghi dal PE, perché i deputati Conservatori, di Democrazia e Identità e del Ppe hanno votato contro. Noi possiamo anche fidarci della parola del ministro ma nella plenaria del Parlamento europeo è andata in scena un’azione opposta alle dichiarazioni di Fitto nell’Aula del Senato. Ricordo a tutti noi che abbiamo ottenuto il Pnrr per superare le disuguaglianze e i divari tra generazioni, generi e territoriali e per investire su scuola, sanità, trasporti, transizione ecologica e sociale e inclusione sociale. È quindi per noi necessario arrivare a un voto in Aula su un atto di indirizzo che trasformi l’impegno assunto dal ministro Fitto in atti non più reversibili». Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato che ha anche sottolineato: «Prendiamo atto che su RepowerEu non c’è ancora alcuna richiesta ufficiale di revisione da parte del governo della Destra, mentre nel dibattito italiano questa richiesta c’è stata e il Pd chiede da settimane i dettagli dei progetti modificati. Torneremo anche su questo perché abbiamo chiesto di confrontarci in Aula con uno specifico atto di indirizzo».

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