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“Forze speciali russe distrutte dalla guerra”. L'ultimo documento del Pentagono

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La guerra in Ucraina ha distrutto gli spetsnaz, le forze speciali usate dalla Russia per operazioni clandestine, tanto che ci vorrà un decennio per ricostruire questa forza. È quanto emerge da nuovi documenti riservati del Pentagono coinvolti nella fuga di notizie, secondo quanto rivela il Washington Post. Sottoposti ad un durissimo addestramento di quattro anni, gli spetsnaz sono stati creati per portare a termine missioni clandestine ad alto rischio, compreso l’apparente ordine di catturare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’inizio del conflitto scoppiato nel febbraio 2022. Ma i comandanti militari russi, poco convinti delle capacità delle truppe convenzionali, hanno inviato al fronte anche questa forza di élite, che è stata in gran parte distrutta nei combattimenti, almeno secondo i report dell’intelligence americana. Ciò limita fortemente le capacità della Russia di usare tattiche clandestine a sostegno dei combattimenti convenzionali sia in Ucraina che in altre aree del mondo. 

 

 

I documenti non riportano la cifra esatta degli spetsnaz rimasti uccisi, ma viene citato il caso della 346esima unità che «ha perso una intera brigata, con 125 persone rimaste attive su un totale di 900 dispiegati». Foto satellitari delle guarnigioni, prima della partenza per il fronte e dopo il ritorno alla base la scorsa estate evidenziano «significative perdite» per quattro di cinque brigate di spetsnaz dispiegate al fronte. Gli analisti Usa hanno tracciato i movimenti di ogni unità di spetsnaz ritornata alla base nel sud della Russia, salvo degli uomini del 25esimo reggimento. Forti perdite di uomini ed equipaggiamento «potrebbero spiegare perché non vi sono chiari segnali del loro ritorno», notano gli analisti.

 

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