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Nord Stream, la Russia punta il dito: Stati Uniti dietro l'attacco terroristico

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La ricostruzione del sabotaggio del gasdotto Nord Stream che vede un gruppo filo-Ucraina responsabile dell'attacco rilanciata dal New York Times, senza che il governo di Kiev ne avesse contezza, continua ad attirare pesanti critiche da Mosca che punta il dito sugli Stati Uniti. "Per noi è chiaro che la responsabilità di questo palese atto terroristico senza precedenti è di Washington", ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. "Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un’indecorosa campagna di pubbliche relazioni a seguito del sabotaggio, credo da parte di ambienti governativi statunitensi, principalmente per presentare una versione alternativa di ciò che penso sia evidente a tutti", ha detto Ryabkov all’edizione araba di Russia Today, come riporta Ria Novosti, "ora stiamo lavorando per sviluppare un mandato alle Nazioni Unite per un’indagine indipendente su tutte le circostanze dell’accaduto".

 

Ieri il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov aveva sottolineato che il Cremlino dubita dell’attendibilità delle versioni dei media sul coinvolgimento di qualche gruppo filo-ucraino nel sabotaggio del Nord Stream che rifornisce di gas russo l'Europa settentrionale, "poiché solo un piccolo numero di servizi speciali può svolgere questo compito". "Per quanto riguarda un gruppo filo-ucraino che avrebbe organizzato tutto questo - ha affermato il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov - è difficile crederci: era un compito troppo difficile, che probabilmente è stato attuato da un servizio speciale statale ben addestrato, e non ce ne sono poi così tanti al mondo".

 

Il gasdotto fu attaccato nel settembre del 2022. Mosca ha sempre negato responsabilità puntando il dito su Ucraina e Occidente dal momento che il blitz avrebbe penalizzato proprio le forniture di Mosca verso l'Europa. 

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