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Gasdotto Nord Stream, la Russia non crede alla Cia: è un tentativo di depistaggio

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Il mistero del sabotaggio al gasdotto Nord Stream si arricchisce di ulteriori nuovi elementi. Per prima cosa, la Germania ha confermato di aver individuato e fatto perquisire a gennaio una nave che potrebbe essere collegata al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2. La nave potrebbe essere stata utilizzata per consegnare esplosivi. Lo ha riferito la Dpa, citando l’ufficio del procuratore generale di Karlsruhe. Non sono stati forniti altri dati, né sulla proprietà di questa nave, né sui risultati delle ricerche. Intanto il Cremlino ha respinto le indiscrezioni di stampa secondo le quali un «gruppo pro-ucraino» sarebbe all’origine del sabotaggio dell’anno scorso ai gasdotti russi Nord Stream 1 e 2, considerando che si è trattato di un tentativo di «distogliere l’attenzione». Sulla base di informazioni ottenute dall’intelligence Usa, il quotidiano New York Times ha, infatti, attribuito la responsabilità del sabotaggio a un gruppo pro-ucraino ma senza che il presidente Volodymyr Zelensky risulti coinvolto. «È chiaro che gli autori dell’attacco vogliono distogliere l’attenzione - ha detto il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov - È chiaro che si tratta di un colpo mediatico concordato: questa vicenda non è solo strana, assomiglia a un crimine mostruoso». Peskov ha chiesto, quindi, una «inchiesta trasparente urgente» e ha insistito che anche la Russia sia coinvolta nell’inchiesta internazionale sul sabotaggio dei due importanti gasdotti. «Continuiamo a non essere autorizzati a partecipare all’inchiesta. Appena qualche giorno fa abbiamo ricevuto indicazioni su questo da Danimarca e Svezia». Quanto all’Ucraina, il ministro della Difesa, Oleksyi Reznikov, ha assicurato che Kiev non è coinvolta nelle esplosioni che, alla fine dello scorso settembre, hanno danneggiato i gasdotti.

 

 

 

E, all’indomani delle rivelazioni del New York Times sul gruppo pro-Ucraina, anche Kiev ribadisce di non avere nulla a che fare con il sabotaggio del gasdotto Nord Stream. «Non è una nostra attività, sarebbe un complimento per le nostre forze speciali ma noi non c’entriamo con quello», ha detto il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, a margine di una riunione informale dei colleghi dell’Ue a cui è stato invitato. Secondo lo stesso quotidiano, non risulta che il presidente Volodymyr Zelensky fosse al corrente dell’azione avvenuta nel mar Baltico a fine settembre.

 

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