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Ucraina, Zelensky insiste sui missili. E il Cremlino avvisa: "Putin aperto ai contatti"

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Dopo aver ricevuto l'ok dai partner occidentali all'invio di carri armati, Kiev rilancia e insiste per ricevere missili a lungo raggio. Mentre militari ucraini sono arrivati nel Regno Unito per iniziare l'addestramento in vista della fornitura dei tank britannici Challenger 2, il presidente Volodymyr Zelensky ha rimarcato che al Paese servono missili a lungo raggio, compresi i sistemi missilistici tattici MGM-140 (Atacms). I missili Himars attualmente utilizzati dall'Ucraina hanno una gittata di 80 chilometri e non possono raggiungere molte delle aree occupate dai russi. Finora gli Stati Uniti si sono rifiutati di fornire gli Atacms, che hanno una gittata di 300 km, e i missili Glsdb, che possono viaggiare per 150 km. "L'Ucraina ha bisogno di missili a lungo raggio per impedire agli occupanti di posizionare i loro lanciamissili lontano dalla linea del fronte e con essi distruggere le città ucraine", ha detto Zelensky, secondo cui non dovrebbero esserci "tabù" nella fornitura di armi per proteggersi dall'aggressione russa. "Faremo tutto il possibile affinchè i nostri partner aprano a questa fornitura vitale", ha insistito.

Secondo Politico, Zelensky ha chiesto senza successo gli Atacms durante il suo incontro di fine dicembre a Washington con il presidente Joe Biden. Gli Stati Uniti sono stati riluttanti finora a fornirli a causa del timore di un'escalation e che possano essere utilizzati per attaccare il territorio russo. I sostenitori della fornitura di Atacms sostengono che l'incapacità di Kiev di colpire obiettivi lontani dalla linea del fronte provochi la morte di molti ucraini e renda difficile per l'Ucraina espellere le truppe russe dal proprio territorio.

Dall'Italia, in partnership con la Francia, dovrebbe invece arrivare a Kiev il sistema di difesa aerea Samp-T. "Siamo pronti a inviare armi difensive. Non invieremo mai armi offensive contro la Russia, perché noi non siamo in guerra con la Russia, non abbiamo nulla con il popolo russo, stiamo soltanto difendendo l'indipendenza dell'Ucraina, questo deve essere molto chiaro", ha rimarcato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Mentre il collega della Difesa Guido Crosetto, dopo gli attacchi ricevuti dall'ex presidente russo e attuale vicepresidente del consiglio di sicurezza Dimitri Medvedev, ha sottolineato di non aver "mai avuto alcun pregiudizio contro la Russia. Anzi. Ero anche stato critico su alcuni approcci Nato che reputavo ingiustificati. Speravo potesse diventare alleata dell'Occidente. Avevo torto io. Perché poi ha deciso di provare ad annettere un'altra nazione".

Un'apertura a Mosca arriva dal cancelliere Olaf Scholz, dopo il travagliato via libera della Germania all'invio dei carri armati Leopard a Kiev, che ha suscitato l'ira russa. Scholz ha detto che farà "di tutto" affinché ciò che sta accadendo in Ucraina "non si trasformi in una guerra tra Russia e Nato", e che intende continuare ad avere colloqui con il presidente russo per porre fine alla guerra. "Negli ultimi 11 mesi, ho parlato con Putin più volte, come fa il presidente Emmanuel Macron. L'ultima volta è stata all'inizio di dicembre. E parlerò di nuovo con Putin al telefono, perché è necessario parlarci", ha detto Scholz in un'intervista al quotidiano tedesco Tagesspiegel.

Una nuova conversazione telefonica non è comunque ancora in agenda, ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ma Putin "è stato e rimane aperto ai contatti".

Intanto, la guerra sul campo continua, e Kiev ha denunciato che massicci bombardamenti russi a Kherson hanno colpito l'ospedale clinico regionale e altre infrastrutture civili facendo morti e feriti: una scuola, una stazione dei bus, un ufficio postale, una banca ed edifici residenziali. Mosca rafforza la militarizzazione e l'intelligence britannica ha sottolineato come si sia tornati ai tempi dell'Unione Sovietica con l'introduzione di una formazione militare obbligatoria a scuola, in vigore fino al 1993.

Il ministero dell'Istruzione russo ha deciso di inserire l'addestramento militare di base nel curriculum della scuola secondaria. 'Nozioni di base sulla sicurezza della vita' è il nome del corso, e includerà l'addestramento con fucili d'assalto e bombe a mano della serie AK, esercitazioni e saluti militari e l'uso di dispositivi di protezione individuale. Le lezioni diventeranno obbligatorie dal 1° settembre. Inoltre, a dicembre il ministero della Scienza e dell'Istruzione superiore ha annunciato un programma di 'basi di addestramento militare' anche per gli studenti universitari.

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