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Fusione nucleare, scoperta epocale degli Usa: "È il Santo Graal dell'energia"

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Gli Usa verso la svolta nella produzione di energia nucleare. Il dipartimento statunitense dell’Energia ha in programma di annunciare martedì 13 dicembre, in una conferenza stampa, che per la prima volta gli scienziati sono stati in grado di produrre una reazione di fusione che ha generato più energia di quella usata per innescarla. Una scoperta che apre nuovi scenari sul campo dell'energia. 

 

Il Washington Post, che ha dato la notizia, parla di «una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica». Lo scopo della ricerca sulla fusione è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole. È il «Santo Graal» dell’energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni ’50, sottolinea il quotidiano americano. Manca ancora almeno un decennio, forse più di uno all’uso commerciale di una tale scoperta, ma è probabile che nell’annunciare un tale sviluppo l’amministrazione Biden sottolineerà il massiccio investimento fatto in questo senso dal governo nel corso degli anni.

 

La scoperta, riporta il Financial Times, sarebbe stata fatta dagli scienziati del Federal Lawrence Livermore National Laboratory in California, da dove domani il governo annuncerà la «grande svolta scientifica». Secondo quanto testimoniano al quotidiano inglese alcune fonti in possesso dei dati preliminari di analisi dell’esperimento, nella struttura del governo statunitense la fusione nucleare realizzata grazie al laser più grande al mondo (nella foto) ha prodotto intorno ai 2.5megajoules di energia, circa il 120% dei 2.1 megajoules di energia utilizzati. Se i dati venissero confermati, sarebbe una scoperta epocale. Per la prima volta  si sarebbe prodotta più energia di quanta utilizzata realizzando il cosiddetto «guadagno netto», inseguito dalla scienza fin dai primi esperimenti circa 70 anni fa. Se messa a regime la fusione nucleare potrebbe contribuire a produrre energia a zero emissioni con scorie che non richiedono un lungo periodo di tempo per lo smaltimento. Per capirne il potenziale, basti pensare che con una tazzina da caffè di idrogeno si potrebbe alimentare una casa per centinaia di anni. Sentito dal Financial Times, il fisico Arhur Turrel ha affermato: «Se questa scoperta sarà confermata, stiamo testimoniando un momento storico».  

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