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Covid, studenti di Hong Kong sfidano Xi Jinping. Linea dura contro le proteste

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Nel campus principale dell'Università di Hong Kong due studenti manifestano contro le restrizioni anti-Covid imposte dal governo cinese. I giovani tengono in mano dei fogli bianchi in segno di protesta. Un clima di dissenso diffuso nelle principali città del Paese che ha portato molte persone a chiedere anche le dimissioni del presidente Xi Jinping. Nel frattempo la situazione sembra stia tornando gradulamente alla normalità anche se Pechino fa sapere di non voler fare marcia indietro sulla sua politica di "zero-Covid".  

Intanto a Pechino passa la linea dura contro le proteste. La Commissione Centrale per gli Affari Politici e Legali del Partito Comunista Cinese ha deciso di reprimere "le attività di infiltrazione e sabotaggio provenienti da forze ostili in linea con la legge" e gli "atti criminali illegali che danneggiano l’ordine sociale" per "salvaguardare la stabilità". La decisione è stata presa al termine di una riunione della Commissione del partito che si occupa della supervisione della polizia, dei giudici e dell’intelligence in Cina, citata dall’agenzia Xinhua, a cui ha partecipato anche il ministro della Pubblica Sicurezza, Wang Xiaohong. Manifestazioni contro la linea zero-Covid del governo si sono svolte in almeno 16 grandi città: nei momenti più duri della protesta, a Shanghai, i manifestanti hanno chiesto apertamente le dimissioni del presidente cinese, Xi Jinping. Gli arresti e le percosse ai danni dei manifestanti - e di cui ha fatto le spese anche il reporter della Bbc Edward Lawrence, aprendo a nuove polemiche tra Cina e Gran Bretagna - sono sotto osservazione della comunità internazionale. 

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