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Putin protegge i ragazzi vicini al regime: niente guerra e vacanze di lusso

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Putin salva i "ragazzi" dell'élite di Mosca: dal figlio di Medvedev al genero di Shoigu, per i giovani vacanze extra lusso garantite e niente guerra. Mentre il presidente elogia il patriottismo dei riservisti arruolati e mandati al fronte con l'Ucraina senza una formazione adeguata e con un equipaggiamento scarso, i figli dell'élite del paese continuano a portare avanti la loro vita di privilegiati, tra lusso e vacanze in destinazioni lontane. Lo racconta il Telegraph citando l’inchiesta di Vazhnye Istorii, una testata giornalistica russa indipendente specializzata in giornalismo investigativo e critica nei confronti del Cremlino.

 

La maggior parte dei figli e parenti dei principali politici russi interpellati dalla redazione di Vazhnye Istorii ha risposto alla chiamata dei giornalisti riagganciando il telefono. La domanda era: "Se convocato, andresti a combattere in Ucraina per la Russia?".

Tra i ragazzi interpellati c'è Alexei Stolyarov, 32 anni, il cui suocero è Sergei Shoigu, il ministro della Difesa russo: era in vacanza in Nepal quando ha risposto alla chiamata della testata indipendente russa e si è rifiutato di commentare. Ilya Medvedev, 27 anni, figlio di Dmitry Medvedev ha invece risposto di non aver ricevuto la convocazione per unirsi ai soldati arruolati.

 

 Alexander Kolokoltsev, 39enne figlio del ministro degli interni russo, ha invece dichiarato che sarebbe stato disposto ad andare a combattere in Ucraina se fosse stato convocato. Zaur Tsalikov, 31 anni, figlio di un viceministro della Difesa, ha spiegato invece di non avere competenze per essere arruolato. Come riporta il Telegraph, ha dichiarato ai giornalisti di Vazhnye Istorii: «Perché non mi sono offerto volontario per andare? Cosa ho a che fare con le forze armate? Ci sono militari, persone con professioni militari». I figli di altri alti funzionari russi hanno rifiutato di parlare apertamente con i giornalisti.

Dall'altro lato, sono diversi i figli e i familiari di importanti funzionari russi che hanno condannato l’invasione russa in Ucraina. Tra loro, spiega il Telegraph, c’è Liza Peskova, classe 1998, figlia del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il giorno successivo all’inizio della guerra russa in Ucraina ha pubblicato su Instagram un post contro la guerra. Il contenuto è stato rimosso il giorno stesso. Lo scorso agosto invece, un politico russo ha denunciato pubblicamente sua figlia definendola una «traditrice» per essersi espressa contro “l’operazione militare speciale” di Putin, sostenendo di non aver avuto alcun ruolo nella sua educazione e aggiungendo che la figlia avesse problemi mentali.

Il senatore russo Eduard Isakov ha invece dichiarato di aver tagliato i legami con la figlia Diana nel momento in cui ha scoperto che si opponeva alla guerra in Ucraina. Anche Yaroslav Mironov, il figlio di Sergei Mironov, leader di uno dei quattro principali partiti filo-Cremlino della Russia, ha condannato il governo subito dopo l'inizio dell'invasione.

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