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Ponte di Kerch, tre morti nell'esplosione. Schiaffo a Putin

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Un'esplosione scuote il ponte di Kerch, l'unica infrastruttura a collegare la Russia con la Crimea. Un vero e proprio schiaffo per Vladimir Putin che l'ha voluto con tutte le sue forze dopo l'annessione della penisola nel 2014 facendolo diventare, con i suoi 18,1 chilometri di lunghezza, il ponte più lungo d'Europa.

A far scattare la detonazione - secondo le autorità russe - un 'camion bomba' che è esploso provocando lo scoppio di sette serbatoi di carburante su un treno ferroviario diretto verso la penisola. Nell'incidente sono morte almeno tre persone, presumibilmente passeggeri di un auto che si trovava accanto al camion che è esploso. Il traffico ferroviario, sospeso dopo l'incidente, è lentamente ripreso. Per Mosca dietro l'attacco c'è Kiev. Che rimanda l'accusa: "Non è ovvio chi ha causato l'esplosione? Il camion è arrivato dalla Federazione Russa", twitta Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensy, spiegando che "L'Fsb (Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa) tenta di eliminare la leadership del ministero della Difesa/GHQ. Prima del cambio di personale, l'FSB è al tappeto: ha mancato l'esplosione del ponte di Putin. Il ministero della Difesa ora può incolpare l'Fsb per la futura perdita del Sud". Non mancano però messaggi sibillini.  Come l'ironia pungente di un video, pubblicato sul profilo twitter del segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza Oleksiy Danilov, dove da una parte si vede il ponte in fiamme e dall'altra Marylin Monroe che intona il celeberrimo 'buon compleanno' al presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Il riferimento è ai 70 anni di Vladimir Putin compiuti ieri. Più diretto l'affondo di Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. "Crimea, il ponte, l'inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve tornare all'Ucraina", scrive. La responsabilità dei servizi segreti ucraini è confermata anche dall'agenzia di stampa Unian che cita fonti delle forze dell'ordine.

Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, invia in Crimea una commissione di indagine che, dopo le prime investigazioni preliminari, fa sapere di aver individuato il proprietario del camion. Si tratta di un uomo residente nella regione russa di Krasnodar. La Duma chiede "una risposta forte" mentre i danni stimati dall'Unione degli assicuratori russi sono di 500 milioni di rubli (circa 8 milioni di euro). Ad essere danneggiate infatti sono almeno due campate della carreggiata automobilistica del ramo che va da Krasnodar verso Kerch. Per quanto riguarda il traffico ferroviario invece i russi assicurano che sarà ripreso in serata. Kiev festeggia per il "grande vantaggio" che l'incidente al ponte porta all'interno del conflitto poiché "complica la situazione per gli occupanti con la fornitura di cibo, carburante e armi alla penisola temporaneamente occupata e alla regione di Kherson". Il Cremlino dal canto suo mastica amaro. Una situazione non facile da gestire anche internamente per Vladimir Putin che vede il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, sempre più nel mirino dei 'falchi' come il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov e il proprietario della compagnia di mercenari 'Wagner', Yevgeny Prigozhin. La mossa dello 'zar' è quella di nominare un nuovo comandante dell' "operazione militare speciale" ovvero il generale Sergei Surovikin, la cui carriera è costellata di accuse di corruzione e brutalità.  Il presidente russo Vladimir Putin ha poi firmato un decreto per rafforzare le misure per la sicurezza del ponte di Kerch, così come del gasdotto e del ponte della rete elettrica che  uniscono la Crimea alla Russia. 

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