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Shoigu, il leader filorusso di Kherson attacca il ministro: "Dovrebbe spararsi"

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Prosegue l'avanzata ucraina nei territori attualmente in mano alle forze armate russe. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parla di "migliaia di chilometri" liberati nella regione di Kharkiv e le forze armate di Kiev ne annunciano "più di 400" in quella di Kherson. Proprio dal leader filorusso di Kherson, Kirill Stremousov, arriva un attacco durissimo al ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, per gli ultimi fallimenti sul campo di battaglia delle truppe russe. Secondo il vice-governatore dell'amministrazione filorussa locale il plenipotenziario delle forze armate di Mosca dovrebbe "pensare a spararsi per aver lasciato che le cose arrivassero a questo punto".

La Russia dal canto suo non ferma gli attacchi missilistici sul territorio ucraino. L'ultimo ha colpito la città di Zaporizhzia, con un bilancio di almeno tre morti e diverse persone che si troverebbero sotto le macerie. "I russi colpiscono i civili per creare paura", il commento a riguardo del ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba.

Resta alto pure il pericolo di un attacco nucleare, anche se Mosca parla di una "retorica" alimentata dall'Occidente. "Non abbiamo intenzione di partecipare a questa escalation", spiega a Porta a Porta l'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov. La pensa diversamente il Parlamento europeo che approva una risoluzione dove invita i Paesi Ue e i partner internazionali a preparare una risposta "rapida e decisiva" nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l'Ucraina. Un appello all'unità giunge dal leader di Kiev, Volodymyr Zelensky secondo cui la Russia vuole "ridisegnare" i confini dell'Europa e l'Ucraina "è il primo campo di battaglia". "Aiutandoci, aiutate voi stessi", le sue parole in videoconferenza di fronte ai leader degli altri 43 paesi della Comunità politica europea riuniti a Praga.

Proprio il leader di Kiev, secondo Mosca, sarebbe il principale colpevole dello stop ai negoziati. "Il presidente Putin il 30 settembre ha detto di essere favorevole a sedersi attorno a un tavolo, qualche giorno dopo il presidente Zelensky ha emanato un decreto dove si dice che l'Ucraina non condurrà negoziati con il presidente Putin -  spiega l'ambasciatore Razov - quindi o deve avvenire un cambio di vedute del presidente ucraino o un cambio del presidente ucraino".

A far litigare Russia e Ucraina infine ci si mette anche Elon Musk. Il fondatore di Tesla fa notare come la maggior parte degli ucraini voglia "inequivocabilmente" fare parte dell'Ucraina "ma in alcune regioni orientali a maggioranza russa preferiscono la Russia". Il Cremlino le definisce "parole di realismo" mentre per Kiev si tratta semplicemente dell'ultimo "pacificatore" che cerca "decidere il destino dell'Ucraina senza consultarci".

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