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Guerra nucleare, l'allarme Usa su Putin scatena la Cina: "Benzina sul fuoco"

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La tensione è alle stelle. Il rischio di un conflitto nucleare fa sempre più paura e appare quantomai imminente. Dopo le annessioni dei territori conquistati da parte della Federazione russa lo spettro di un conflitto nucleare è tornato alla ribalta con tutte le conseguenze del caso.

 Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin ha condannato aspramente la decisione del presidente russo Vladimir Putin di decretare la formale annessione di quattro regioni ucraine e ha avvertito che lo Zar potrebbe dar seguito alle sue minacce nucleari: "È lui a prendere le decisioni. Non esiste alcuna supervisione su Putin" ha detto il segretario in un'intervista rilasciata all'emittente televisiva Cnn.

Ma aizzare la minaccia nucleare "non aiuterà a disinnescare la situazione in Ucraina, aggiungerà solo benzina sul fuoco" ha ribattuto il ministero degli Esteri cinese dopo l'ultima allarme lanciato dagli Usa. "Pechino invita tutte le parti a mostrare moderazione e sostenere gli sforzi diplomatici per un accordo", c'è scritto in una nota stampa rilasciata all'agenzia russa Ria Novosti.

Ad oggi la Russia è il paese che conta più testate nucleari. Secondo Business Insider, la Russia ha un arsenale nucleare di 6.850 armi nucleari (1.600 schierate, 2.750 immagazzinate e 2.500 ritirate). Gli Stati Uniti, d'altra parte, hanno un arsenale di 6.450 armi nucleari (1.750 schierate, 2.050 immagazzinate e 2.650 in pensione). L'istituto di ricerche Statista, invece, mette l'arsenale russo a 5.997 testate nucleari a gennaio 2022 e gli Stati Uniti con 5.428 testate nucleari. Il resto delle 13.000 testate nucleari presenti nel mondo è diviso tra altri sette paesi: Cina, Corea del Nord, Francia, India, Israele, Pakistan e Regno Unito. 

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