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Putin, dopo il discorso proteste, violenze e arresti:la Russia precipita nel caos

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Sono 700 le persone fermate in 24 città della Russia per le proteste esplose contro la mobilitazione parziale indetta dal presidente Vladimir Putin. A renderlo noto è stata l'ong russa Ovd. Dopo un discorso alla nazione ventilato dai media russi e rimandato più volte, lo Zar ha annunciato una mobilitazione parziale dei riservisti per la guerra in Ucraina e ha gettato il Paese intero nel panico.

Fra le città coinvolte dalle proteste prima di tutto Mosca e San Pietroburgo dove in entrambe i fermati sarebbero oltre 100. Coinvolte anche Ekaterinenburg, Ufa, Perm, Krasnojarsk, Irkutsk, Novosibirsk, Tomsk, Samara e Belgorod.

 

Le parole di Putin giungono all'indomani della convocazione di referendum che a partire da venerdì si terranno in quattro regioni nell'est e del sud dell'Ucraina sotto controllo totale o parziale dei russi - Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia - per deciderne l'annessione alla Russia; una mossa che potrebbe spianare la strada a un'escalation di Mosca a seguito dei successi ucraini sul campo. Il leader del Cremlino ha espresso appoggio ai referendum. 

Poco dopo il discorso di Putin, c'è stata un'impennata nella richiesta di biglietti aerei per lasciare la Russia, con voli esauriti verso le capitali di Georgia, Turchia e Armenia, destinazioni che consentono ai russi di entrare senza visto. Il movimento d'opposizione Vesna ha invece convocato proteste a livello nazionale in diverse città. La Lituania, in quanto Paese confinante per via dell'exclave russa di Kaliningrad, ha annunciato che per la sua forza di reazione rapida è scattato lo stato di massima allerta "per prevenire qualsiasi provocazione dalla Russia".

 

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