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Guerra Russia-Ucraina, drone spara sulle navi russe

Mattia Mallucci
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Il quartier generale della flotta russa nel Mar Nero in Crimea è stato attaccato da un drone. La notizia, riferita dal governatore dell’amministrazione russa di Sebastopoli Mikhail Razvozhayev si aggiunge a quella delle altre esplosioni avvenute in Crimea nelle scorse settimane ed arriva proprio nel giorno della nomina del nuovo comandante della flotta russa nel Mar Nero, il viceammiraglio Viktor Sokolov. Dopo Sebastopoli, nuove esplosioni, legate molto probabilmente al tentativo delle truppe russe di abbattere altri droni, sono state avvertite in Crimea. Gli scoppi sono stati uditi sopra il villaggio di Zaozerne, nella parte occidentale della Crimea occupata. Non ci sono state vittime riportate in entrambi gli incidenti ma, dopo le esplosioni avvertite in mattinata, in Crimea si sono formati ingorghi di diversi chilometri sulle strade da Sebastopoli a Yalta causati dalle auto degli abitanti russi intenzionati a lasciare l’area. Da Mosca, intanto, è arrivata un’accusa pesante nei confronti del governo di Kiev che, secondo il ministero della Difesa russo, avrebbe autorizzato l’uso di sostanze chimiche contro le truppe russe tanto che diversi militari in servizio nella regione di Zaporizhzhia sarebbero stati portati in ospedale con segni di avvelenamento.

 

 

 

 

«Sui militari ricoverati, sono state riscontrate tracce della tossina botulinica di tipo B», hanno spiegato le fonti del ministero della Difesa. Gli specialisti del Main Research and Testing Institute of Military Medicine a San Pietroburgo hanno poi condotto un’ulteriore analisi, che ha confermato inequivocabilmente la «presenza di veleno organico di origine artificiale». Il ministero della Difesa ha fatto sapere che un dossier con i risultati delle analisi sarà consegnato all’Opac, l’Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche. Se la tensione tra Mosca e Kiev resta alta, sembra, invece, andare avanti senza grosse problematiche l’accordo per l’export del grano ucraino. Tanto che il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è augurato che presto possa essere sbloccata anche l’esportazione di fertilizzanti e cereali russi. «Anche i prodotti russi devono essere portati sui mercati globali. Se non ci saranno fertilizzanti nel 2022, non ci sarà cibo nel 2023. Attualmente siamo all’inizio di un processo molto lungo. Ho già detto all’Ue e agli Stati Uniti di non sottoporre a embargo fertilizzanti e cereali», ha detto Guterres da Istanbul, dove ha supervisionato il lavoro del Comitato congiunto per il coordinamento dell’esportazione del grano dai porti ucraini.
 

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