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Portaerei Nato intercettata dai russi, giochi di guerra nell'Adriatico: navi spia e sottomarini nei nostri mari

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Grandi manovre e giochi di guerra nel Mediterraneo. La tensione tra Nato e Stati Uniti da una parte, e Russia dall'altra, per l'invasione dell'Ucraina è in crescita costante e l'episodio registrato una settimana fa nelle acque del mar Adriatico rappresenta un campanello d'allarme. Una vicenda top secret ma che è stata svelata dal sito "The Ship Yard Naval Consultancy" e dalla quale si evince che ormai la Russia sfida o quantomeno provoca apertamente la Nato in Europa, nelle acque del Mediterraneo.

 

Ma cosa è successo? La portaerei Truman, l'ammiraglia della flotta Nato nel Mediterraneo sarebbe stata "bloccata" da due navi della marina federale russa, la Varyag e l'Ammiraglio Tributs, cacciatorpediniere lanciamissili. Le due navi avrebbero messo in atto una sorta di manovra combinata per controllare a distanza coi radar puntati gli spostamenti della nave americana, riporta Repubblica. Nelle acque al confine con il mar Jonio c'era infatti anche il Vasily Tatishchev, una nave spia in grado di intercettare le comunicazioni radio e gli impulsi dei sensori. I russi, secondo la ricostruzione, avevano la missione di  registrare le reazioni della Nato alle incursioni della nave russa e del caccia e controllare il varco tra lo Ionio e l'Adriatico. Il cacciatorpediniere russo così è penetrato fino all’Abruzzo, e l’incrociatore Varyag ha bloccato la Truman sbarrando il canale d’Otranto.

 

Un tratto di mare particolarmente affollato di navi militari dato che a largo di Santa Maria di Leuca c'era anche l'incrociatore americano Forrest Sherman che si sarebbe trovato davanti la "Varyag". Come detto, giochi di guerra nei nostri mari. Secondo gli ultimi aggiornamenti le navi russe si sarebbero allontanate ma non è esclusa la presenza di sottomarini di Mosca nelle nostre acque. A testimonianza di una tensione crescente nell'area, sabato 13 agosto aerei di ricognizione italiani sono tornati a sorvegliare il mare tra la Calabria e la Grecia. 

 

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