Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Fbi da Donald Trump, "blitz senza precedenti". Tensione alle stelle, Steven Bannon: risponderemo al fuoco

  • a
  • a
  • a

Stanno facendo il giro del mondo le foto che mostrano gli agenti dell'Fbi con i mitra in braccio davanti alla residenza privata di Donald Trump, a Mar-a-Lago in Florida. Gli agenti hanno perquisito la villa stanza per stanza e portato via molti documenti. I giornali americano sottolineano come si tratti di una cosa mai vista: mai c'era stato un blitz federale nella casa privata di un ex presidente americano. 

 

"Si allargano le inchieste sulle azioni di Trump prima durante e dopo la sua presidenza" scrive il New York Times dopo la perquisizione dell’Fbi ricordando che gli agenti erano alla ricerca di documenti riservati che il tycoon avrebbe portato con sé lasciando la Casa Bianca, invece di consegnarli come stabilito dalla legge all’archivio nazionale. In gennaio l’ex presidente aveva restituito 15 casse di documenti nel tentativo di evitare un procedimento, che è stato invece avviato ugualmente a febbraio e ha portato alla perquisizione: una svolta, osserva il Nyt, che giunge "mentre il Dipartimento della Giustizia ha accelerato la separata inchiesta sugli sforzi di Trump per restare in carica dopo la sconfitta elettorale del 2020, e mentre l’ex presidente deve anche affrontare la velocizzazione di un’indagine penale in Georgia e cause civili a New York".

Gli storici non ricordano un caso in cui l’Fbi ha perquisito la casa di un ex presidente e il caso "ha segnato un’escalation delle indagini del Dipartimento di Giustizia" sui suoi ultimi giorni in carica, e "agiterà il periodo che precede le elezioni di midterm a novembre": è l’osservazione del Wall Street Journal , che alla notizia dà il titolo più forte in prima pagina. La perquisizione, rileva il Wsj, "avviene mentre il sostegno all’ex presidente, e in particolare all’idea che possa ricandidarsi nel 2024, è in calo anche all’interno del suo stesso partito. Ma la mossa dell’Fbi è diventata rapidamente un grido di battaglia per molti repubblicani", e li ha ricompattati attorno a Trump. Il Washington Post sottolinea come "l’ex presidente, senza prove, ha accusato i Democratici di usare il sistema giudiziario come arma contro di lui" ma "l’attuale capo dell’Fbi, Christopher Wray, è stato nominato nel 2017 dallo stesso Trump, e l’indagine è di lunga data". 

Trump ha definito la perquisizione un attacco alla sua candidatura degno di un Paese del terzo mondo. Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca all’inizio della presidenza Trump, in un’intervista su Fox News ha dichiarato: "Siamo in una guerra politica e ideologica" organizzata dagli oppositori del tycoon che "sono assolutamente impietriti dal fatto che Trump possa annunciare nelle prossime due settimane" che si candiderà alla presidenza nel 2024 "e che possa aggiudicarsi la nomination repubblicana e guadagnarsi la Casa Bianca". "L’Fbi, in questo momento, è la Gestapo" e "dovremmo rispondere al fuoco", ha aggiunto minacciosamente Bannon parlando di "inghiottire l’Fbi e il Dipartimento di Giustizia". 

Dai blog