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G20, "per evitare Lavrov". I leader del G7 saltano la cena con il ministro russo. Forfait di massa

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La Russia è sempre più isolata. I leader del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti) riuniti in Indonesia in occasione del G20 (l'organismo informale internazionale a cui partecipano i Paesi più industrializzati del mondo), hanno saltato la cena inaugurale a Bali. A riportarlo sono stati i media giapponesi: "Per evitare di incontrare il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ed esprimere così il loro dissenso per la guerra in Ucraina". Al G20 partecipano Paesi che si sono rifiutati di condannare apertamente l'aggressione di Mosca all'Ucraina, nonostante questo i membri del G7 sono rimasti uniti nella loro posizione contro la Russia.

Nel corso della ministeriale Esteri del G20. Mosca è rappresentata dal suo capo della diplomazia che, a margine della riunione, ha avuto un colloquio bilaterale con l'omologo cinese Wang Yi. I due hanno annunciato che la cooperazione tra i loro due Paesi sarà rafforzata. "La posizione di Russia e Cina trova comprensione e sostegno da parte di un numero sempre più crescente di Stati. In contrasto con la linea apertamente aggressiva dell'Occidente", ha detto Lavrov.

Proprio oggi il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito Kiev che dovrebbe accettare rapidamente le condizioni di Mosca o prepararsi al peggio. Parlando a un incontro con i leader della Duma, la Camera bassa del parlamento russo, il leader ha accusato l'Occidente di alimentare le ostilità. "Vuole combatterci fino all'ultimo ucraino", ha tuonato. "Tutti devono sapere che, in linea di massima, non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio", ha avvertito Putin in tono minaccioso.

Il presidente russo ha poi affermato che Mosca è pronta a sedersi a un tavolo di trattative per porre fine ai combattimenti, e che coloro che si rifiutano di farlo dovrebbero sapere che più a lungo si andrà avanti, più sarà difficile trovare un accordo. "Abbiamo sentito dire che vogliono sconfiggerci sul campo di battaglia", ha detto, "Che ci provino". All'inizio del conflitto, il Cremlino ha chiesto a Kiev di riconoscere la sovranità russa sulla penisola di Crimea, annessa nel 2014, e di riconoscere l'indipendenza delle regioni separatiste nel Donbass. Mosca ha detto anche che si aspetta che l'Ucraina si pieghi alla situazione esistente sul terreno.

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