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Ucraina-Russia, resta il mistero sulla nave Moskva. “Nessun morto e minacce alle famiglie, servizi a casa”

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L’intelligence militare ucraina afferma che le autorità russe rifiutano di ammettere che ci sono stati 27 morti a bordo della nave Moskva, affondata due mesi fa, lasciando i parenti senza notizie e minacciandoli perché non parlino. «Funzionari e servizi speciali continuano a costringere le famiglie dei marinai russi a nascondere informazioni sui parenti morti a bordo della Moskva. Risultano dispersi 27 membri dell’equipaggio, fra cui 19 coscritti. A Sebastopoli è stato sepolto ufficialmente solo il cadetto Vakhrushev», scrive Ukrainska Pravda, citando i servizi militari di Kiev. 

 

 

A quanto riferiscono i servizi di Kiev, i parenti delle vittime vengono respinti dagli uffici dalle autorità russe e «mandati da un gruppo di psicologi, dottori e avvocati, creato appositamente per nascondere le informazioni sui coscritti uccisi o dispersi». Inoltre, quando i servizi d’intelligence russi dell’Fsb hanno scoperto che alcuni famigliari volevano parlare sui social dei parenti scomparsi, alcuni funzionari «sono arrivati nelle loro case o sul posto di lavoro e hanno fatto ’un lavoro di spiegazione’ minacciando conseguenze penali per divulgazione di segreti di Stato». Secondo quanto scrive il sito ucraino, «la tensione sociale fra i parenti dei russi morti sull’incrociatore Moskva sta crescendo». Ammiraglia della flotta russa nel mar Nero, la Moskva è affondata a metà aprile. Le forze ucraine hanno rivendicato di averla colpita con i loro missili Neptune.

 

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