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Zelensky ammette: il 20 per cento dell'Ucraina è nelle mani dei russi. E aspetta i missili americani

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Nel 99esimo giorno di guerra in Ucraina le forze russe consolidano la presa della città industriale di Severodonetsk, la cui conquista avvicinerebbe Mosca al controllo della regione di Lugansk; l’obiettivo a quel punto si sposterebbe sulla presa dell’oblast di Donetsk, per cui però Mosca dovrà affrontare il difficile attraversamento del fiume Seversky Donetsk, barriera naturale tra le assi dell’avanzata russa. L'obiettivo di una conquista dell'intero Donbass da parte della Russia si fa più concreto mentre Kiev attende l'invio delle nuove piattaforme missilistiche a lungo raggio da Usa e Regno Unito.

 

Il presidente Volodymyr Zelensky in collegamento con il Parlamento del Lussemburgo ammette: "La Russia occupa circa il 20 per cento dell’Ucraina", spiegando che «per gli ucraini che vivono in quei territori, ciò comporta condizioni di vita estremamente difficili. Mancanza di acqua, luce, gas, medicinali, ogni tipo di incertezza". Per Kiev "la linea del fronte supera i mille chilometri" le truppe russe sono entrate in 3.620 insediamenti dell’Ucraina e che "1.017 di questi sono già stati liberati. Altri 2.603 sono ancora da liberare" ha detto il capo del governo.

 

Zelesnky sottolinea che "la catastrofe che sta vivendo il mondo per colpa dello Stato russo ricorda la Seconda guerra mondiale, quando l’aggressione nazista minacciò la vita di intere nazioni. Per questo, dobbiamo aumentare in modo significativo la pressione sulla Russia per fermare questa catastrofe e prevenire tali aggressioni", spingendo l'Europa a rafforzare il sostegno a Kiev. 

 

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