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L'annuncio dal Parlamento europeo: embargo immediato di tutte le forniture di energia dalla Russia

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Di fronte alla chiusura dei rubinetti del gasdotto Yamal-Europe per Polonia e Bulgaria, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola chiede di “decidere l’embargo immediato di tutte le forniture energetiche controllate dal Cremlino” già nel prossimo round di sanzioni. “Mosca non può essere contemporaneamente un membro della comunità internazionale e un aggressore che commette crimini di guerra - afferma la Metsola in una intervista al Messaggero -. Come Parlamento europeo vogliamo un embargo immediato di tutte le forniture energetiche controllate dal Cremlino. Non abbiamo paura della Russia, questo è anzitutto il momento di mobilitarci tutti insieme e di sostenere Polonia e Bulgaria e qualsiasi altro Stato membro che Putin dovesse decidere di mettere nel mirino. L’Ue non può essere ricattata e dobbiamo mantenere unità e risolutezza anche rispetto alle misure che riguardano l’energia”. 

 

 

“Nell’Unione - sottolinea la Metsola, che nelle scorse settimane ha visto a Kiev Volodymyr Zelensky - stiamo già riducendo la nostra dipendenza dal gas e dal petrolio russi in tempi stretti e, in tal modo, vogliamo fermare l’indiretto contributo finanziario a questa guerra. Il nostro obiettivo, però, deve essere quello di azzerare le forniture di gas, petrolio, carbone e combustibile nucleare in arrivo dalla Russia. Col carbone è stato già deciso nello scorso pacchetto di sanzioni, l’obiettivo finale deve rimanere lo stop totale all’acquisto del metano”.

 

 

“Siamo a un momento cruciale per la nostra Unione, la transizione energetica non è più solo un ambizioso piano per contrastare il cambiamento climatico, ma è anzitutto una strategia per assicurare la nostra sicurezza. Naturalmente, non si tratta di scelte semplici, soprattutto perché il grado di dipendenza dalle forniture russe varia abbastanza tra i Ventisette Paesi dell’Ue. A me sembra, tuttavia, che i governi si stiano dimostrando sempre più propensi ad adottare misure straordinarie. Il Parlamento europeo continuerà a fare il suo dovere, e sono convinta che alla fine tutti insieme ce la faremo - conclude l’intervento della presidente del Parlamento Ue - non possiamo lasciarci dividere da Putin”.

 

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