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Omnibus, il retroscena di Alan Friedman: "La guerra durerà fino al prossimo anno". Il bluff di Putin

Luca De Lellis
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Dopo lo scontro con Edward Luttwak di due giorni fa, il giornalista di origini newyorkesi Alan Friedman torna a parlare. E non è mai banale nelle sue uscite. Ospite nella puntata di Omnibus, andata in onda nella mattinata di giovedì 28 aprile su La7 sotto la conduzione di Gaia Tortora, Friedman ha svelato un retroscena agghiacciante sul futuro della guerra in Ucraina: “Vladimir Putin si è trovato in difficoltà non conquistando la vittoria lampo che sperava di avere. Temo sia una guerra potenzialmente molto lunga. A Washington alcuni funzionari dell’amministrazione Biden dicono che durerà addirittura fino all’anno prossimo”. Poi ha sferrato l’attacco al leader del Cremlino, accusandolo di bluffare sul tema del nucleare: “Io credo che quando Putin minaccia la guerra nucleare o l’uso di armi segrete sta parlando più ai suoi connazionali. Questo perché deve salvarsi la faccia, le madri russe cominciano a notare che migliaia dei loro figli stanno morendo”.

 

 

In questo frangente, in base alle parole dell’ex giornalista del Financial Times di Londra, stiamo entrando “nella guerra del gas”. Infatti: “Le istituzioni europee presto annunceranno nuove sanzioni con un embargo sul petrolio, che rappresenta 400 milioni di euro al giorno che l’Europa paga alla Russia, cioè quasi la metà dei soldi che Putin usa per finanziare quotidianamente la guerra”. Friedman si sbilancia sulla nazione che, tra le più dipendenti dal gas russo, può cavarsela meglio, spendendo anche un elogio per il premier Draghi: “La Germania non può sfuggire al gas russo come l’Italia può fare. Per una volta credo che Mario Draghi stia mostrando leadership. Credo che nell’incontro con Joe Biden che avrà luogo tra 10 giorni si mostrerà atlantista, e questo non piace a metà della politica italiana che è più filo-putiniana. Invece Draghi a livello internazionale è più rispettato, e credo che l’Italia possa farcela a superare questa fase con meno danni economici rispetto alla Germania”.

 

 

A conclusione del suo intervento, ha rivelato un errore che l’opinione pubblica italiana sta compiendo dall’inizio del conflitto: “Si può criticare Biden per il suo linguaggio bellicoso. Ma ciò che vedo nel dibattito pubblico italiano è una falsa equivalenza. Non si possono mettere sullo stesso piano Ucraina e Russia. Uno è aggressore, l’altro è aggredito”.

 

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