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Elezioni in Francia, Volodymyr Zelensky e Aleksei Navalny fanno endorsement a Emmanuel Macron

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Zelensky e Navalny uniti nell'endorsement a Macron. Gli errori di Marine Le Pen e i legami di amicizia con il presidente uscente Emmanuel Macron: in un’intervista esclusiva all’emittente Bfmtv, Volodymyr Zelensky è entrato a gamba tesa nella campagna elettorale francese e si è espresso sul cruciale ballottaggio del 24 aprile. Nel corso del suo intervento radiotelevisivo il presidente ucraino ha parlato della «situazione delicata» con la leader di estrema destra, persona non grata in Ucraina da gennaio 2017 per le sue dichiarazioni in difesa dell’annessione della Crimea da parte della Russia.

Le Pen è notoriamente vicina al presidente russo Vladimir Putin e la sua precedente campagna elettorale, nel 2017, era stata finanziata in parte da banche russe. «Se la signora candidata venisse a capire che ha sbagliato, la nostra relazione potrebbe cambiare» ha detto Zelensky a Bfmtv, lanciando un segnale di apertura nei confronti della leader del Rassemblement national (RN) e invitandola a rivedere la sua posizione sul conflitto tra Kiev e Mosca. A 4 giorni dal ballottaggio, non «per convincersi ad avere il diritto di influenzare» la campagna elettorale francese, il presidente ucraino ha tuttavia riconosciuto di «avere ovviamente rapporti con Emmanuel Macron e non vorrei perderli». Da settimane il presidente francese è molto attivo diplomaticamente nella crisi tra Russia e Ucraina. Oltre ad aver avuto numerosi colloqui diretti con Putin e Zelensky. Macron fa anche da intermediario tra i due presidenti.

 

 

 

 

 

E dopo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, anche l’oppositore russo numero uno, Aleksei Navalny, è entrato nel dibattito sulle presidenziali francesi, dando il suo endorsement a Emmanuel Macron. «Invito senza dubbio e senza alcuna esitazione i francesi a votare Emmanuel Macron il 24 aprile», ha scritto in un lungo tweet su Twitter dedicato al secondo turno delle elezioni per la poltrona di presidente della Francia. Detenuto da quasi 1 anno e mezzo in Russia, Navalny si è rivolto anche «a chi non esclude di votare per Marine Le Pen», accusando la sfidante di Macron all’Eliseo di «aver venduto influenza politica a Putin» con il prestito da 9 milioni di euro ricevuto dal First Czech Russian Bank. Quesa banca «è un noto ufficio di riciclaggio di denaro di Putin», scrive Navalny - i cui profili social sono gestiti da collaboratori - vi piacerebbe se un politico francese prendesse soldi in prestito da Cosa Nostra? È la stessa cosa». «Non dubito nemmeno per un minuto che gli accordi tra queste persone prevedessero una parte politica in ombra», ha aggiunto riferendosi sempre al prestito, «questa è corruzione, è vendere influenza politica a Putin».

 

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