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Coffee Break, Pino Cabras all'assalto dell'Ucraina: “Paese non democratico, chiudono partiti e imprigionano i giornalisti”

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Pino Cabras ribadisce il suo no alle armi e passa all’attacco del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Il deputato di Alternativa, gruppo formato da numerosi ex del Movimento 5 Stelle, è ospite in collegamento della puntata del 14 aprile di Coffee Break, talk show del mattino di La7 condotto da Andrea Pancani, e spiega il proprio punto di vista: “Siamo davanti ad un rapporto con due paesi fondamentali dell’equilibrio mondiale, mancherebbe il cibo per un miliardo di persone nel mondo. Tutto ciò fa scaturire l’esigenza di perseguire tutte le soluzioni di pace possibili e immaginabili, ci deve essere uno sforzo che va in questa direzione. Accolgo l’appello di Papa Francesco, che è scandalizzato dalla corsa al riarmo che viene alimentata attualmente. Dobbiamo resistere a tutte le forme di propaganda. Prima è stato detto che c’è una propaganda russa preponderante. Sicuramente fa la sua parte, ma io non mi fido minimamente di quella ucraina, non è un paese democratico, chiude i partiti, imprigiona i giornalisti e impone un’unica televisione per raccontare ciò che succede. Non ci dobbiamo far dettare da nessuna propaganda la nostra agenda, dobbiamo preoccuparci della pace nella maniera più assoluta”.

 

 

Pancani chiede quindi al suo ospite quale possa essere la soluzione affinché gli attori principali della guerra si siedano intorno ad un tavolo per confrontarsi. “Bisogna - risponde Cabras alla domanda - cambiare l’immagine del nemico, bisogna ragionare sul fatto che la pace si fa tra nemici e non tra amici. Questo significa riconoscere pezzi di ragioni e di interessi da valutare anche per il tuo nemico. Pezzi di territorio? In un certo senso sì. La Crimea fu attribuita all’Ucraina quando faceva parte dell’Unione Sovietica, fu una decisione totalmente arbitraria di Krusciov ad una cena. È davvero così intoccabile come territorio dell’Ucraina? O non si può ragionare a livello internazionale per una situazione che garantisca tutti? La Crimea - prosegue l’onorevole - è importantissima per la Russia perché è un punto di equilibrio per i mari del Sud, ma l’Ucraina deve avere garanzie di sicurezza e di indipendenza a livello internazionale. I presupposti politici sono stati discussi a lungo e a lungo purtroppo sottovalutati. Ho molta paura della corsa alla Nato di Finlandia e Svezia”.

 

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