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Onu, la Russia sospesa dal consiglio dei diritti umani: la Cina vota contro, l'India si astiene

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Luca De Lellis
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L’Onu sospende la Russia dal Consiglio dei diritti umani con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti. Fra i Paesi che hanno espresso un parere negativo alla decisione anche la Cina. Fra i principali Paesi che hanno espresso voto negativo, oltre alla Cina, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Corea del Nord, Iran e Siria. Nella lista degli astenuti, invece, figurano tra gli altri Bahrain, Brasile, Egitto, Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia, Giordania, Iraq, Messico, Nigeria, Qatar e Sudafrica.

All'indomani del grido di Papa Francesco sull'impotenza dell'Onu di fronte alla tragedia della guerra in Ucraina invasa dall'esercito russo arriva la decisione dell'Onu sull'espulsione di Mosca dal Consiglio dei diritti umani. “Nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza dell’ONU” aveva denunciato il Pontefice durante l’Udienza Generale di mercoledì 6 aprile. E la risposta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite non si è fatta attendere: nella “Grande Mela” di New York i Paesi membri hanno votato per per un provvedimento che passa alla Storia: l’espulsione della Russia di Vladimir Putin dal Consiglio dei diritti umani. 

Mosca è il secondo Paese a essere stato sospeso dal Consiglio per i diritti umani istituito nel 2006. Il primo fu la Libia nel 2011. I 93 voti favorevoli alla risoluzione sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli ottenuti dalle due risoluzioni adottate dall'assemblea il mese scorso che chiedevano un cessate il fuoco immediato in Ucraina, il ritiro di tutte le truppe russe e la protezione dei civili. Entrambe queste risoluzioni furono approvate da almeno 140 nazioni.

Nella bozza di risoluzione, come riportava in esclusiva l’ANSA, si chiedeva di “sospendere il diritto di Mosca di far parte” dell'organismo Onu esprimendo “grave preoccupazione per la crisi umanitaria e la crisi dei diritti umani in Ucraina, in particolare le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte della Russia”.

Papa Francesco sventolando nel suo discorso durante l'udienza la bandiera ucraina e schierandosi apertamente con Kiev aveva evidenziato il fatto che “oggi si parla spesso di 'geopolitica', ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi, estendendo l'area di influenza economica, ideologica e militare”. 

La risposta russa dopo l'espulsione non si è fatta attendere. Mosca, tramite il vice rappresentante permanente all'Onu, Gennady Kuzmin, ha ufficializzato in anticipo l'uscita dal Consiglio. Per la Russia il voto è un atto "illegale".

 

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