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Colpo di Stato in Russia, Nicola Pedde su Vladimir Putin in Ucraina

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Federica Pascale
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Negli ultimi giorni aumentano le defezioni da parte dei più stretti collaboratori di Vladimir Putin, tanto da far immaginare possa esserci una rivolta interna al cerchio magico del presidente russo. Nicola Pedde, direttore dell’Institute of Global Studies, è ospite di Andrea Pancani a Coffee Break, il programma di approfondimento politico in onda la mattina su La7, e durante la puntata di sabato 26 marzo spiega un retroscena importante: “C'è una considerazione da fare sulla Russia, negli ultimi vent'anni Putin ha trasformato profondamente il Paese, cambiando la fisionomia amministrativa e politica – spiega - Oggi è un paese sostanzialmente costruito attraverso una cupola di potere controllata da Putin e da un piccolo entourage, e nell'ambito del quale esiste ancora un deep state ma limitato sostanzialmente all'apparato militare".

 

 

 

 

Dopo settimane di conflitto in Ucraina, dove i russi hanno prima invaso il Donbass e poi proseguito con il bombardamento di diverse città, le perdite umane ed economiche per i due Paesi sono importanti. Pedde, esperto di geopolitica, spiega che questa “sconfitta militare” ha un impatto non da poco anche tra le fila russe: “Al di là di quello che potrà essere conquistato, ci sarà una percezione di sconfitta tra le forze russe, e questo provocherà sicuramente una reazione all'interno del sistema militare.” La possibilità che questo sistema si ribelli allo Zar dipende, secondo Pedde, dallo Zar stesso: “Il vero spartiacque per determinare quanto sia possibile assistere a una manovra interna per vedere questo deep state prendere il potere è nelle mani di Putin” dice. Infatti, “se dovesse superare alcune linee rosse, come l'impiego di armi tattiche nucleari piuttosto che chimiche o batteriologiche, io ritengo verosimile che all'interno di questa struttura quantomeno si muova il tentativo per arginare la possibilità che il presidente possa trascinare il Paese in una crisi di ben più gravi proporzioni. È un’opzione, un fattore sicuramente possibile in termini di analisi” conclude.

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