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Bombe a grappolo nella guerra in Ucraina. Smascherata l'atrocità della Russia

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Le bombe a grappolo sono un’arma utilizzata nella guerra in Ucraina. Oltre 100 Paesi hanno vietato l'uso delle cosiddette “cluster bomb” e hanno sottoscritto la Convenzione sulle munizioni a grappolo, un testo che però non è stato sottoscritto in passato da Russia ed Ucraina. E ora Nello Scavo, tramite un reportage su L’Avvenire (foto), tira fuori le prove del gatto che questo tipo di ordigno è stato usato contro i civili nel conflitto scoppiato a fine febbraio.

 

 

Le bombe a grappolo sono micidiali e possono colpire senza sosta per centinaia di metri, travolgendo qualunque cosa e chiunque si trovi nel loro raggio d’azione. Le “RBK-500” erano state individuate nei giorni scorso, ma ora il quotidiano scodella le immagini dei nuovi ritrovamenti a Pokrovsk, città della repubblica separatista del Luhansk. In particolare, evidenzia Scavo, è stato ritrovato, con il numero di serie ancora visibile sulla carcassa, un missile guidato della serie “9M54”, conosciuto per la sua capacità di dispiegare un gran numero di piccoli esplosivi.

 

 

 “Lo scheletro del missile riporta un numero di serie che conferma come la produzione sia del 2019, dopo che la Russia ha smesso di vendere queste armi all'Ucraina e questo indica che l'attacco è stato lanciato dalla Russia” l’analisi di Amnesty International. Ancora da verificare invece le accuse dell’Ucraina a Mosca sull’aver fatto uso di proiettili e ordigni al fosforo bianco, armi che provocano orribili ferite. Già ampiamente verificato l’uso di bombe termobariche. Ora sono arrivate le conferme sulle bombe a grappolo, che nel 2014 anche l’Ucraina dovrebbe aver sganciato nel conflitto con i separatisti del Donbass.

 

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