Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

“Un violentatore”, l'invasione dell'Ucraina un'erezione per Vladimir Putin. La dura accusa all'Europa a L'Aria che Tira

  • a
  • a
  • a

Il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk, che vive a Kiev e ha fatto partire moglie e figlio per l’Italia, è ospite in collegamento della puntata del 2 marzo de L’Aria che Tira, programma mattutino di La7 condotto da Myrta Merlino e racconta l’esperienza che sta vivendo dopo l’attacco della Russia: “Mio figlio e sua madre, la mia ex moglie, sono già a Grosseto dai nonni, sani e salvi, un pensiero in meno per me. La notte è passata abbastanza tranquillamente però in questo momento c'è già arrivata la segnalazione dell'allarme aereo quindi ci saranno possibili bombardamenti, da droni, aerei, sistemi balistici, com’è avvenuto ieri con il tentativo di abbattere la torre televisiva. Uno dei vostri ospiti ha detto che bisogna tentare di capire la logica di Putin, è come cercare di capire la logica di un violentatore, l'unica cosa per cui lui è agisce è perché ha un'erezione, non ci sono altri motivi e così è per Putin. Oggi ho sentito di una notizia di una ragazza uccisa dall’ex ragazzo, nessuno ha fatto nulla e tutti sapevano. Qui siamo nella stessa situazione, con proporzioni nazionali. La Russia per otto anni ha cercato di violentare e uccidere l’Ucraina, mentre l'Europa faceva finta di non vedere, adesso menomale che ha aperto gli occhi e sta agendo”.

 

 

“La situazione nella città non è nei migliori, nel giardino della casa di alcuni miei colleghi è arrivato un razzo, loro ora cercando un posto dove rifugiarsi. Questa - prosegue Maistrouk nell’atroce racconto - è la nuova realtà in cui siamo costretti a vivere grazie ai fratelli della Russia e della Bielorussia. Sui negoziati so che i russi cercano di raccontare baggianate sugli Usa che avrebbero ordinato a Zelensky di rimandare qualsiasi incontro, ma non è così. Per quanto ne so io è la parte russa che non è ancora convinta su quando si può fare l’incontro. La situazione è abbastanza controllabile, molti sono già andati via, sono a Leopoli, che si è trasformata in una roccaforte per una possibile difesa. Voglio ringraziare gli italiani per come hanno accolto la mia famiglia dopo che hanno passato la frontiera dalla Slovenia. Sono stati - sottolinea il giornalista - tutti molto gentili e hanno cercato di aiutarli in tutto e per tutto. L'Ungheria non si sta comportando molto bene, c'è un imbuto da parte dei doganieri, con controlli di mezz'ora per ogni macchina, valige aperte e controlli a tappeto su donne e bambini. Se l'Unione Europea ha dei valori deve ricordarli anche agli ungheresi”.

 

Dai blog