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DiMartedì, “solo vantaggi per Usa e Germania”. La collera di Di Battista sulle sanzioni alla Russia: Italia la più colpita, non fermano la guerra

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Alessandro Di Battista non condivide le sanzioni alla Russia. L’ex deputato del Movimento 5 Stelle è ospite della puntata del 1 marzo di diMartedì, talk show di La7 condotto da Giovanni Floris, e suona il campanello d’allarme su azioni reputate non utili per porre fine al conflitto in Ucraina: “Conseguenze negative ce le ha anche il nostro Paese, pensate ad esempio a come sta galoppando l’inflazione. Dal punto di vista storico vorrei sapere quando nella storia delle sanzioni sono riuscite a rovesciare un regime o sono state in grado di porre fine a una guerra rapidamente. L’Iran è sotto sanzione da 43 anni e c’è il codice Swift bloccato. In più la frangia estremista ha usato le sanzioni per vincere le elezioni contro i più moderati. Il Venezuela è sotto sanzione, non per violazioni sui diritti umani, ma per aver nazionalizzato l’industria petrolifera e questa è la verità storica. C’è ancora al governo Maduro. La Russia è sotto sanzioni, più blande, dal 2014 dopo la crisi del Donass. Cuba è sotto l’embargo, per me vergognosamente illegale, da 63-64 anni e tutt’ora è al governo un rappresentante dello stesso potere degli anni passati”.

 

 

Dopo aver snocciolato vari esempi Di Battista rincara la dose: “Ho visto, con i miei occhi anche in Iran, governanti utilizzare il tema delle sanzioni per rafforzarsi internamente, per dire all’opinione pubblica che ce l’hanno tutti con loro. Se l’obiettivo di oggi è quello di spostare una parte della pubblica opinione contro Putin io sarei soltanto cauto, anche in virtù del fatto che le piccole e medie imprese del Nord Italia hanno esportato in Russia circa 10 miliardi di euro. Io vorrei soltanto che si comprendesse che le sanzioni di oggi alla Russia non colpiscono gli Usa, anzi potrebbero avere il vantaggio di vendere il gas liquido all’Europa, che è pure molto negativo dal punto di vista ambientale. Le sanzioni colpiscono la Germania, che però sta ottenendo la possibilità di riarmarsi e tornare ad essere una grande potenza militare, una cosa che non era più dalla seconda guerra mondiale in poi. La Francia non è colpita perché ha un’autosufficienza energetica in virtù del nucleare. Io credo - allarma Di Battista - che con queste decisioni la guerra non finisce nel breve, ma soprattutto dal punto di vista economico, ancora di più dopo una fase pandemica, quelli che saranno maggiormente colpiti siamo noi”.

 

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