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Afghanistan, il bambino perso nel caos riconsegnato alla famiglia. La storia di Sohail

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Nel caos esploso in Afghanistan lo avevano perso il 19 agosto scorso all’aeroporto Hamid Karzai di Kabul durante il ritiro delle truppe e la presa del potere dei talebani. Il piccolo Sohail Ahmadi era finito nella mani del Marine sparendo poi nel nulla. Ci sono voluti quasi cinque mesi di ricerche, tanto coraggio e forza per riabbracciare il bambino. La notizia del suo ritrovamento era già stata diffusa dal Times lo scorso 18 dicembre che raccontava come il piccolo fosse scampato a un tentativo di sequestro, poi messo al sicuro e infine ritrovato nell’abitazione di un tassista di 29 anni, a Kabul, che se n'era preso cura.

La storia era stata raccontata in esclusiva di Reuters a novembre scorso. Dopo più di sette settimane di trattative e suppliche, e infine una breve detenzione da parte della polizia talebana, Safi ha finalmente riconsegnato il bambino al nonno esultante e ad altri parenti ancora a Kabul. Infine il ponte aereo per restituirlo ai genitori evacuati mesi fa negli Stati Uniti.

Il papà aveva raccontato a Reuters che quel giorno, in preda alla disperazione, aveva consegnato Sohail oltre il muro dell'aeroporto a un soldato in uniforme che credeva fosse un americano, aspettandosi di poterlo recuperare poco dopo. Ma le forze talebane avevano poi respinto la folla impedendogli di entrare e di raggiungere il bambino. 

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