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Boom di contagi in tutta Europa e nuovi lockdown. Dalla Germania alla Romania, la situazione Paese per Paese

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La quarta ondata del covid spaventa l'Europa. Scatta l'allarme per l'aumento dei contagi che, come prevedibile, ripartono a ritmo spedito con il ritorno delle temperature più rigide. Stanno tornando a crescere i casi ed i morti di pari passo con i posti occupati nelle terapie intensive. Nel Vecchio Continente sono diversi i governi che intendono imporre nuove restrizioni per arginare la diffusione del virus e pensano all’obbligo del green pass, lasciando l’ipotesi di nuovi lockdown generali come ultima carta da giocare. La situazione appare drammatica nell’est europeo, in particolare in Russia, Bulgaria e Polonia, dove i livelli di vaccinazione della popolazione sono bassissimi. E anche in Germania risuona un forte allarme. Ecco, Paese per Paese, la situazione dei dati e i provvedimenti decisi dai vari governi.

FRANCIA

Crescono i contagi nel Paese dove gli ultimi dati parlano di 10.050 nuovi casi e 39 morti in 24 ore. Era dallo scorso 14 settembre che in Francia non si registravano 10mila contagi in un giorno. A causa della situazione epidemiologica il governo ha disposto il ritorno dell’obbligo di indossare la mascherina a scuola in 39 dipartimenti. «Non appena la situazione si deteriora, ovviamente per motivi di sicurezza sanitaria, e voglio dire purtroppo, dobbiamo riattivare una serie di misure che avevamo revocato quando le cose erano migliorate», ha spiegato il portavoce Gabriel Attal. Dal 9 agosto in Francia è in vigore il green pass per poter accedere a diverse strutture al chiuso, tra cui ristoranti o treni intercity Secondo il governo, il certificato e la campagna vaccinale dovrebbero essere sufficienti per evitare nuovi coprifuoco e lockdown. Nelle scorse ore, intanto, i deputati dell’Assemblea Nazionale francese hanno deciso, in linea con quanto auspicato dall’esecutivo, di prorogare al 31 luglio 2022 le disposizioni che consentono di ricorrere al green pass.

GERMANIA

Drastico aumento delle nuove infezioni da coronavirus: secondo quanto riportato dal Robert Koch Institute, i nuovi contagi delle ultime 24 ore sono stati 33.949, 172 in più del precedente record raggiunto il 18 dicembre 2020. In tutto il Paese sono stati registrati anche 165 decessi. In Germania si sta assistendo a una «pandemia di non vaccinati ed è enorme», ha messo in guardia il ministro della Salute Jens Spahn, mentre l’Associazione degli Ospedali tedeschi ha lanciato l’allarme sul crescente carico di lavoro nelle unità di terapia intensiva. Oltre il 66% della popolazione tedesca è vaccinata, ma a preoccupare Spahn è il fatto che un numero considerevole di persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni non lo sia. Per arginare la quarta ondata, le autorità stanno pensando di introdurre il green pass sui luoghi di lavoro seguendo l’esempio dell’Italia. Nei mesi scorsi la vita è tornata in gran parte alla normalità in Germania, ma ieri la cancelliera Angela Merkel attraverso il suo portavoce, Steffen Seibert, ha annunciato che «se la situazione della pandemia negli ospedali peggiora allora sono possibili ulteriori restrizioni per le persone non vaccinate». Ciò potrebbe prevedere l’attuazione di un sistema noto come 2G in Germania, che esclude le persone non vaccinate dall’ingresso nei luoghi pubblici, mentre sotto il 3G è consentito l’ingresso solo con un recente test negativo.

AUSTRIA

Gli ultimi dati parlano di 6.506 nuovi casi, il dato più alto quest’anno, e 20 morti nelle ultime 24 ore. A preoccupare è soprattutto l’aumento dei posti letti occupati nelle terapie intensive. Nei giorni scorsi è stato superato il limite di 300, che fa scattare automaticamente una serie di restrizioni. Secondo il piano in cinque tappe del governo di Vienna, oltre i 300 ricoveri in terapia intensiva l’accesso a ristoranti e bar è permesso soltanto a persone guarite o vaccinate. A partire da 500 ricoveri la regola varrà per tutti i luoghi dove si mangia e beve. Con 600 ricoveri, i non vaccinati saranno sottoposti a lockdown e potranno uscire di casa solo per validi motivi.

BULGARIA

Ha il più alto numero di decessi pro capite correlati al Covid-19 nel mondo, un dato già di per sé sufficiente per comprendere la difficile situazione del Paese, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 4.922 nuovi casi e 135 morti. Solo un quinto dei quasi 7 milioni di bulgari è completamente vaccinato contro il coronavirus. Il governo è stato costretto a inasprire drasticamente le misure restrittive nel tentativo di arginare la quarta ondata. Da oggi il green pass diventa obbligatorio per accedere a università, ristoranti, negozi con una superficie di oltre 300 mq, hotel, cinema, teatri e palestre. Solo i bambini sotto i 12 anni non devono presentare certificati. Il green pass non sarà richiesto solo per i trasporti pubblici, le scuole e gli asili. Se queste misure non daranno risultati, l’ultima opzione resta il lockdown. Inoltre è sospeso lo svolgimento di sport di gruppo al chiuso ad eccezione degli allenamenti e delle gare degli atleti appartenenti alle federazioni autorizzate. Le gare al chiuso sono senza pubblico, mentre negli stadi si può accedere solo con il green pass.

POLONIA

Oggi si sono contati 15.515 nuovi casi e 250 morti, a conferma di un aumento dell’emergenza rispetto alle ultime settimane. Era dalla scorsa primavera che il Paese non si avvicinava a questi livelli di contagio. In Polonia non serve il green pass per lavorare, ma il governo nei giorni scorsi ha annunciato che potrebbe imporre nuove restrizioni e ha esortato la popolazione a vaccinarsi.

REGNO UNITO

Sono altri 217 i morti a causa del coronavirus registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore, 76 in meno del giorno precedente quando era stato comunicato il bilancio più pesante da febbraio. Secondo i dati ufficiali diffusi dalle autorità sanitarie, si sono contati anche 41.299 nuovi casi, un dato in controtendenza con il calo iniziato a metà ottobre. «Siamo al limite, ed è solo la metà di ottobre. Servirà molta fortuna per non trovarci nel pieno di una profonda crisi nei prossimi tre mesi», ha detto di recente But Matthew Taylor, capo della della Nhs Confederation, che riunisce tutti i sistemi sanitari del Regno Unito, chiedendo al premier Boris Johnson di varare al più presto restrizioni anti Covid prima che la situazione precipiti: obbligo di mascherina in diversi luoghi, ritorno allo smart working e se necessario anche il green pass. Ma per ora il governo non ha nessuna intenzione di farlo. «Riteniamo che non sia il momento di passare al piano B», ha commentato il ministro dell’Industria Kwasi Kwarteng. Dopo un’ipotesi iniziale, Johnson ha rinunciato all’idea d’introdurre da ottobre il green pass in Inghilterra. Dal prossimo aprile, nonostante le critiche, la vaccinazione contro il Covid sarà obbligatoria per tutto il personale a tempo pieno del Sistema nazionale sanitario (Nhs), in totale 1,2 milioni di operatori.

ROMANIA

Epidemia fuori controllo nel Paese, dove nelle ultime 24 ore sono morte 451 persone - in gran parte non vaccinate - per complicanze riconducibili al coronavirus, il numero più alto dall’inizio della pandemia. I dati sono stati diffusi dal ministero della Sanità rumeno, secondo il quale non sono più disponibili letti nei reparti di terapia intensiva. In Romania, secondo Paese meno vaccinato dell’Europa - solo il 37% della popolazione ha completato il ciclo - sono stati riportati più di 10mila contagi. Il Paese è stato il primo nell’Ue a revocare le restrizioni, nonostante la lentezza della campagna di vaccinazione. Inizialmente, infatti, il governo aveva fissato l’obiettivo di vaccinare 10 milioni di persone entro la fine di settembre, quindi ha introdotto un obiettivo intermedio di cinque milioni di persone vaccinate entro il primo giugno. Ma con l’aumento dei contagi a settembre e soprattutto a ottobre, sono ricomparse le code ai centri di vaccinazione ed è stato reso obbligatorio il green pass per alcune attività come andare in palestra, al cinema o al centro commerciale. Dal 25 ottobre al 24 novembre su tutto il territorio è in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.

RUSSIA

Continua crescere il numero delle vittime del Covid in Russia, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.195 decessi (ieri erano stati 1.189), il numero più alto dall’inizio della pandemia. I nuovi contagi sono 40.217 (ieri erano 40.443). La situazione è particolarmente difficile a Mosca, dove tuttavia è stata confermata per domenica la fine del mini lockdown di 10 giorni, anche se la situazione epidemiologica continua a essere grave. Il sindaco, Sergei Sobyanin, ha confermato il termine per la chiusura imposta a scuole, ristoranti, negozi non essenziali perché la pressione sugli ospedali è diminuita. Il presidente Vladimir Putin, intanto, ha chiesto alle forze militari di costruire ospedali per il crescente numero di malati di Covid-19. Le nuove strutture potranno ridurre il peso che ricade sul sistema sanitario, ha detto il leader del Cremlino durante un incontro con il ministro della Difesa Sergei Shoigu. «Non era mai successo qualcosa di simile prima», ha detto Putin, parlando della pandemia. L’ultima ondata di contagi sta mettendo in difficoltà il Cremlino, stretto tra la necessità di frenare i contagi e la volontà di non imporre nuovi lockdown generale, estremamente impopolari tra la popolazione. Il problema principale del Paese è il flop della campagna vaccinale, con solo il 30% dei russi che ha ricevuto due dosi. Secondo i sondaggi, quasi la metà della popolazione ha escluso che si immunizzerà. L’obiettivo iniziale del Cremlino era il 60% di vaccinazioni entro la fine dell’estate.

SLOVENIA

Si aggrava la situazione con un picco di 4.511 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, più di mille in più del precedente record fatto segnare il giorno prima. I medici sloveni hanno messo in guardia dal rischio che l’epidemia vada fuori controllo e chiedono che vengano introdotte misure più rigide per fermare i contagi. Oggi il governo si riunirà per discutere le proposte dei medici, che hanno chiesto di limitare gli assembramenti, ridurre gli orari di apertura di bar e ristoranti, favorire il lavoro da casa per i dipendenti del settore pubblico, secondo quanto riportato dalla televisione nazionale. Nel Paese circa il 53% della popolazione ha completato l’iter vaccinale. SPAGNA Con il 78,7% della popolazione vaccinata e più di 72 milioni di dosi somministrate il Paese ha raggiunto l’immunità di gregge. E anche se di recente sono stati superati i cinque milioni di casi di coronavirus dall’inizio della pandemia, la situazione è ampiamente sotto controllo. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute di Madrid, nelle ultime 24 ore sono stati confermati 2.287 nuovi contagi e 39 decessi. In Spagna l’obbligo del green pass è lasciato alle singole regioni ma i tribunali regionali di Galizia, Andalusia, Cantabria e Canarie hanno già dichiarato non valido il requisito del certificato per accedere a bar, ristoranti e locali notturni. La stessa ministra della Salute, Carolina Darias, ha spiegato come, secondo il governo, il certificato non sia altro che un’iniziativa europea per facilitare gli spostamenti all’interno dell’Unione, senza necessità di renderlo obbligatorio per altri obiettivi.

SVIZZERA

Nel corso delle ultime 24 ore sono stati registrati 2.609 nuovi casi e due morti, con un tasso di positività del 9,51%. In totale nel Paese il 63,8% delle persone ha già ricevuto una seconda iniezione. Un dato troppo basso per il governo che da lunedì prossimo intende lanciare una nuova offensiva per promuovere la vaccinazione sotto lo slogan «Superiamo insieme la pandemia». L’obiettivo è raggiungere una copertura vaccinale del 93% della popolazione over 65 anni e l’80% nella fascia di età 18-65 anni. In Svizzera dal 13 settembre è in vigore il green pass. Tutte le persone dai 16 anni di età devono disporre di un certificato Covid per accedere alle aree interne dei ristoranti, delle strutture culturali e ricreative e in occasione di eventi al chiuso, ma non serve per i trasporti pubblici né per gli impianti sciistici. La strategia del governo prevede, in caso di peggioramento del quadro epidemiologico o di rischio sovraccarico del sistema sanitario, la reintroduzione per un certo tempo di provvedimenti come l’obbligo della mascherina, i piani di protezione, le regole di distanziamento o le limitazioni della capienza. Queste misure riguarderanno soltanto le persone che non possono esibire un certificato Covid-19.

UCRAINA

Continuano ad aumentare i casi di coronavirus nel Paese, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 24.479 nuovi contagi. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali, mentre ieri nelle piazza di Kiev sono scesi i manifestanti no vax per protestare contro la decisione del governo di sospendere lo stipendio ai dipendenti statali, insegnanti compresi, se rifiutano di vaccinarsi entro l’8 novembre. Nell’ultima giornata ci sono stati anche 752 decessi per complicanze riconducibili al coronavirus, 32 in più del giorno precedente. Tra le misure adottate dal governo per cercare di fermare la pandemia, l’obbligo di mostrare un test negativo o l’effettuata vaccinazione anti Covid-19 per salire su aerei, treni e autobus a lunga percorrenza. Di fronte alla crescita dei contagi, il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha annunciato che dal primo novembre sarà obbligatorio presentare un green pass per accedere a bar, ristoranti, alberghi, palestre, trasporti pubblici, eventi, shopping center, luoghi di svago.

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