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Terza esplosione a Kabul, almeno 40 morti e 10 marines uccisi. È una carneficina

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Almeno 40 vittime, tra cui almeno 10 marines statunitensi: questo il bilancio diffuso finora dai media internazionali delle esplosioni avvenute all’aeroporto di Kabul, che sarebbero state causate da un attacco kamikaze attribuile all’Iskp, l’Isis Khorasan. Secondo il ministero della Difesa turco citato da Sky News sarebbero state almeno 2 le esplosioni avvenute fuori dall’aeroporto di Kabul. L’ambasciatore francese David Martinon con un tweet ha avvisato la popolazione afghana di allontanarsi dall’aeroporto dove «è possibile una nuova esplosione». Il presidente americano Joe Biden, nonostante le insistente dell’Unione Europea e degli altri membri del G7, aveva confermato la data del 31 agosto come termine ultimo per il ritiro dall’Afghanistan, e in questi giorni sono state già rimpatriate 88mila persone, al ritmo di un volo ogni 39 minuti. I talebani avevano accusato gli Stati Uniti di voler portare via dall’Afghanistan le migliori forze lavoro del Paese per indebolirlo, e chiuso la strada per l’aeroporto ai cittadini afghani.

 

 

 

 

 

 

«Possiamo confermare che alcuni membri delle forze statunitensi sono rimasti uccisi nell’attacco organizzato all’aeroporto di Kabul, e altri sono rimasti feriti. Possiamo confermare che alcuni cittadini afghani sono rimasti uccisi nell’attentato. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a tutti i cari e ai commilitoni di coloro che sono rimasti uccisi o feriti» ha detto in una nota il portavoce del Pentagono John Kirby.. Una sessantina di feriti sono stati accolti dall’ospedale di Emergency operativo a Kabul. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha condannato «in modo forte l’attacco contro civili avvenuto in un’area in cui la sicurezza è nelle mani delle forze Usa. L’Emirato islamico presta grande attenzione alla sicurezza e alla protezione del suo popolo e i circoli del male verranno fermati». 

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